216 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 4. morte, quattro al carcere, gli altri alla galera.1 Due monaci e alcuni negromanti, in tutti nove accusati, dovettero il 29 ottobre dell’anno seguente comparire dinanzi al tribunale dell’inquisizione in S. Pietro; per uno di quelli la sentenza fu la pena del rogo, però questi si convertì al dì dopo alla vista del patibolo e chiese un ritardo e una mitigazione della sua pena: fu impiccato ed arso il suo cadavere.2 Nel novembre dello stesso anno però, un eretico caparbio dovette realmente finire la sua vita sul rogo. ; Nella domenica 17 novembre 1577 vi fu di nuovo in S. Pietro l’abiura di dieci eretici; un canonico di Pace di sessantacinque anni venne condannato alla pena del carcere, mentre un negromante di Genova che aveva promesso in iscritto al diavolo la sua anima e gli aveva eretto un altare, doveva soltanto essere frustato per la città.4 Otto luterani l’8 giugno 1579 dovettero abiurare; due di essi, un senese ed un bolognese, erano recidivi: poiché però essi mostrarono pentimento, il 13 giugno solo i loro cadaveri vennero dati alle fiamme.5 Maggior rumore suscitò un autodafé del 13 febbraio 1583 nella chiesa della Minerva, in cui diciassette accusati ricevettero la loro sentenza,fra i quali due portoghesi, che si erano fatti 1 Avviso di Roma del 30 maggio 1573, in Bertolotti 62. 2 * Avviso di Roma del 30 ottobre 1574, Uri. 1044, P- 285, 2S7t>, Biblioteca Vaticana. s * Avviso di Roma del 20 novembre 1574, Uri). 1044, p. 296, Biblioteca Vaticana; cfr. Orano 54. 1 * Avviso di Roma del 23 novembre 1577. Urli. 1045, p. 638b. B i li 1 i o-teca Vaticana. 5 Cfr. * Avviso, di Romu del 10 e 13 giugno 1579, Uri). 1047, p. 188, 193, Biblioteca Vaticana; cfr. Orano 63 s. Dei molti nomi che Orano insieme cita, noi prendiamo in considerazione solo quei pochi in cui realmente si tratta di eresia. Secondo Maffei (II, 11), nel 1579 ne furono consegnati al braccio secolare circa venti. s * Domenica furon sottomessi a processo alla Minerva 17 eretici dei (piali due guardie di Palazzo: «Il Paleologo Sciotto, che prese l'habito di S. Doni nico in Genova insieme col card. .Instili inno dato al Papa dall'imperatore, et che da Massimiliano (del quale era eonsigliero) non volse essere dato a Pio V mai per molte istanze, che ne facesse, hebbe il voto, che vivus comburatur per ostinato Trinitario et per pertinace di infinite falsissime sue opinioni et ladrone del cognome de Paleoioghi, essendo egli della famiglia Massilara detto Jacomo; 2 Portugliesi Marani, che iudaizzavano in Ferrara et circoncidevano de gli altri battezzati con un frate Siciliano dell’ordine Carmelitano, saranno abbrugiati morti ; Bartol. signore de Castelli macchiato di heresie con 2 Hebrei Spaglinoli et un frate Senese, il quale esercitava l'episcopale autorità havuta dal Patriarca de Greci, et secondo lui uguale à quella del Papa, sono condennati à care, iierp. ». Gli altri, escavatori di tesori nascosti e negromanti, condannati alla galera, o alla frusta o all’esilio (Avviso di Roma del 16 febbraio 1583, Uri). 1051, p. 52. Biblioteca Vaticana). Cfr. * Alaleone, 13 febbraio 1583 (Bari). 2811. ibid.) : « Multi haeretici abiurarunt in Ecclesia S. V s. Minerva, quorum quatuor relapsi, fnerunt consigliati curiae saeculari et statini ducti ad carceres Turns