Ribellione contro Baldassarre di Dernbach. 557 provvedimento; anzi al giungere della notizia che i congiurati con 100 cavalli erano lontani solo due ore dalla città, anche allora egli respinse il consiglio di fuggire rapidamente, osservando che coloro che si avvicinavano erano tutti già legati dal loro giuramento di fedeltà.1 Il 20 giugno i ribelli entrarono in Hammelburg, esposero una lunga lisi a di proteste e minacciarono di fare l'elezione di un coadiutore.2 Baldassarre nel pomeriggio del giorno seguente festa del Corpus Domini, andò amichevolmente incontro al vescovo Giulio, che aveva annunziato la sua visita: nonostante il consiglio di un suo fido, che si recasse piuttosto subito alla Dieta di Batisbona, anche adesso continuò nella sua fiducia nel vescovo.3 Il venerdì la ribellione scoppiò apertamente. Senza preannunzi, i congiurati entrarono dall’abate, domandarono che acconsentisse all’abdicazione e dettero formalmente la coadiutoria al vescovo che con il consenso di Baldassarre si trovava presente. Già si rifiutava all’abate il suo titolo, tutto era pieno di grida e di tumulto; pure egli così gravemente minacciato resisteva.4 Allora si tentarono altri mezzi. Il mattino del sabato, poco dopo la mezzanotte, scoppiò di nuovo un grande tumulto. Il maresciallo di Wiirzburg salì per una finestra nell’abitazione dell’abate, la porta fu aperta, furono suonate le campane di allarme, furono disarmati i domestici dell’abate e maltrattato il gesuita che l’accompagnava. Tutto il giorno fu passato nel far pressioni all’abate con fiere minacce : « Se vostra signoria non acconsente allora sarà detto: o bere o affogare» se essi avessero dovuto ritornare ancora una volta e l’abate non acconsentisse, lo taglierebbero in tanti pezzi, per quante gocce di sangue aveva nelle vene, ed essi5 vorrebbero ammazzarlo come un cane arrabbiato.6 Alla sera dello stesso giorno Baldassarre si lasciò indurre a sottoscrivere un atto già pronto e dare l’amministrazione dell’abazia al vescovo Giulio. La domenica i cittadini prestarono il giuramento al nuovo signore; il mercoledì successivo, alla presenza dell’abate e del vescovo ebbe luogo in Fulda l’omaggio, dopo che in precedenza nella chiesa il nuovo amministratore era stato eletto ed installato nella forma canonica.T Baldassarre si recò prima a Neuhof. Ivi lo incontrarono i suoi due fratelli e il suo cancelliere Winkelmann, i quali tornavano dalla 1 Komp loc. cit. 121 s. 2 Komp loc. cit. 123. Heppe, Restauration 140 s. 3 Komp loc. cit. 124. 4 Ibid. 125 s. 5 Ibid. 129. 6 Cfr. la lettera di Baldassarre al papa del 1° agosto 1570, dove è la descrizione dei precedenti, in Theiner II, 191, Eoloffstein, Fiirstabt Balthasar von D'rnbacli 41 s. 7 Komp loc. cit. 129-133.