920 Appendice. Romano; il musaico d’essa cappella fu ordinato e disegnato da Giero-nimo Mutiano pittore Bresciano, e dal medesimo sono state depinte le doe tavole, clic liora fa metter in opera l’ill. et ecc. duca di Sora cioè una di S. Gregorio Xanziano. La lavation de piedi, eie fece il Signore alPapostoli, che sta sopra d’una delle porte, la fece Tadeo Landini scultore Fiorentino. Sopra le cinque porte diS. Pietro e tutte le caposcale di palazzo [Vaticano], dove sono dipinti tutti l’atti fielii apostoli, furono fatte ordine e disegno di Lorenzo Sabbatini pittore Bolognese. Nella cappella Paolina il medesimo Lorenzo Sabbatini dipìnse tre quadri, nel primo la lapidation di S. Stefano, nel secondo S. Paolo riceve il lume nella casa d’Anania, lo terzo il miracolo che fece S. Pietro contra Simon Mago. Il quadro dove è depinto il battesimo di S. Paolo, ha fatto Federico Zuccaro,1 e similmente tutta la volta dove son depinte attioni dell’apostoli S. Pietro e Paolo. Il fine della Sala Begia, dov’è la battaglia navale e altr’attioni fatte in honore e benefitio di s. chiesa, fu condotto con ordine e disegno di Georgio Vasari pittore Aretino. Il quadro del Spirito santo nel mezzo del palco della Sala del Concistorio lo fece Gieromino Mutiano, la galeria piccola a canto a detta Sala Lorenzo Sabbatini. Della Galeria maggiore ne fu architetto Ottaviano Mascherino, la pittura delle tavole di cosmografia fu fatta con ordine e disegno del revm0 P. Ignatio Dante, vescovo d’Alatri, le pitture della volta ordinate da Gieromino Mutiano, ma designate da Cesare Nebbia da Orvieto. La Loggia de’ venti ne fu architetto Ottaviano Mascherino; la pittura dov’è la fortuna che patì S. Paolo alla venuta di Boma, con altre inventioni, la fece Nicolao Pomarancie; le stantie a canto-alla medesima loggia le dipinse Matteo Fiamengo, eccellentissimo nel far paesi. Le loggie del cortile di Palazzo verso ponente le ordinò Martin Longo architetto, le pitture delle seconda e terza loggia Lorenzo Sabbatini, quelle della quarta, dov’è dipinta la translatione di S. Gregorio Nanziano, e d’alcune tavole di cosmografia il vescovo di Alatri. La sala detta la Bologna, dove sono depinte al mezzo della volta i 12 segni celesti con una prospettiva di colonne adornata di varie figure e nella prima pariete vi è depinta Bologna in pianta con il suo territorio, nella seconda Bologna con l’edificii alzati e nella terza vi son doi quadri, [in] uno de quali è depinto Gregorio IX con li decreti e nel secondo Bonifacio Vili che conferma i privilegii alli 1 In conseguenza va corretta la notizia di H. Voss, Malerei dcr Spdt-Re-naissance, II, 460.