734 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 11. piccola e ben collocata, la cui sala di mezzo serviva come cao-pella. Con la loro vita regolata ed operosa, che, beneficando, si distaccava dal contegno dei bonzi, suscitarono essi presto impressione. Molto saggiamente essi seppero adattarsi alle particolari condizioni della nazione. Coll’addentrarsi più da vicino nel carattere dei Cinesi, essi scoprirono il loro sentimento predominane, diretto a ciò che è pratico ed utile. Basandosi su questo, camindò Ricci con tutta la gentilezza a spiegare le cose meravigliose che essi avevano nella loro casa, orologi artistici, belle imijiagi u, libri a stampa splendidamente rilegati, su la cosmografia, geografia ed architettura, mappamondi e mappe celesti, ¡strumenti astronomici e matematici, carte terrestri e dei mari. I dotti mandarini restavano estatici quando i missionari spiegavano questi prodotti della coltura occidentale. A Ricci particolarmente giovò molto l’attitudine con cui sapeva vestire un concetto straniero di una forma facilmente comprensibile dai Cinesi, un’arte, nella qud¿ pochi europei lo hanno raggiunto.1 La più grande meraviglia Ricci la suscitò con una carta u riversale, di cui nel 1584, per desiderio del viceré, egli eseguì una edizione cinese.2 II viceré fece moltiplicare quest’opera che ; perava di lungo tutti i lavori indigeni di tal natura, ed invia . ai suoi amici. Ricci, con la dichiarazione su la grande lontanai).: della sua patria, potè dissipare i timori dei Cinesi, come se si avesse in mira una conquista della loro nazione. La stima, di csi egli godette in misura ascendente per la comunicazione d> e cognizioni geografiche, astronomiche e matematiche, egli Futili: .> per portare i suoi uditori, cupidi di apprendere, dalle scie terrene alla cognizione della morale e religione cristiana. An qui egli si accinse all’opera con lentezza e prudenza, cominciando dalle verità fondamentali e dai dieci comandamenti. Alla fine « el 1584 egli con l’aiuto di un dotto pubblicò un piccolo catechisn Ciò non ostante in principio non si convertì alcuno dei dotti i-nesi, ma solo un povero malato inguaribile, che era abbandon io da tutti. Il primo battesimo pubblico fu amministrato a due Cinesi il 24 novembre 1584, dei quali uno aveva insegnato ai missior. i il cinese. Il terreno si dimostrò in generale molto sterile; il numero delle persone guadagnate al cristianesimo era nel 1585 solo 1 Cfr. il giudizio di Wrc.io, Notes on Chinese Literature, Shanghai 1867, j ' 2 Ricci dette esatta relazione di questa pubblicazione nelle sue lettere a< Àcquaviva del 30 novembre 1584 e 20 ottobre 1585 come nei suoi Comi tari, ed. Tacchi Venturi II, c. 5, 32. Riproduzione della carta nel perioe^o Kazón y Fe IV (1902), 464. s Tacchi-Venturi ha scoperto una versione latina di questo catechismo l'ha publicata nelle Opere di Ricci, II App.