414 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 8. ancora la maggioranza;1 ma in seguito all’influenza dello spirito di Erasmo, anch’essi, come questo umanista, erano oscuri, incerti e deboli; mancavano poi ad essi i capi, poiché erano stati loro tolti i vescovi. Lo spirito della riforma cattolica non era ancora penetrato fra loro.2 Così non deve meravigliare che solo pochi mostrassero la volontà di andare incontro a sacrifici e pericoli per la fede cattolica. Sconcertati e intimiditi guardavano parte avviliti, parte indifferenti come una minoranza ardita pretendesse conculcare la loro religione. Si progrediva in questo a poco a poco. Così nel 1573 era ancora permesso il culto cattolico privato; solo doveva essere proibito ai Cattolici il pubblico esercizio de! loro culto. Ma dopo il rifiuto di ubbidienza a Filippo li gli zelanti Calvinisti insistettero di nuovo, ed Orange cedette loro in! bramente. Un avviso pubblicato da lui il 20 dicembre 1581 proibiva nella maniera più severa, sia nelle città come nella campagna, qualsiasi adunanza nelle chiese o nelle case private dell’Olanda per compiervi «usi papisti», come messe, prediche ecc.; nei 'ure doveva essere più permesso di portare vesti sacerdotali.3 Nella guerra contro la Spagna Orange poneva la sua rin-cipale speranza sull’aiuto della Francia. Ma dal duca di Anjou egli ebbe solo disillusioni. Frattanto la fortuna delle armi vohreva favorevole a Farnese. Egli conquistava il 30 novembre 581 Tournai e il 5 luglio 1582 Oudenaarde. Le capitolazioni che egli accordò ad entrambi le città, suscitarono per la loro moderazione la meraviglia generale. Ma Farnese voleva guadagnare con la mitezza gli animosi.4 Si trattava ancora del possesso della Fiandra e del Brabante, che trovavansi tra la confederazione cattolica del Sud e il governo calvinista del Nord. L’anarchia politica, che regnava in queste provincie era stata usufruita nelle città dalla minoranza calvinista per sopprimervi il culto cattolico. A Bruxelles, Anversa e Gand i seguaci dell’antica fede furono trattati contro ogni diritto ed ogni legge, e costretti ad andare in esilio. I preti eat- 1 Vedi ibid. 380. L’opinione sostenuta pure da Ranke (Päpste II,8 68), che le provincie del Nord fossero diventate «pienamente protestanti» è in."' -tenibile. 2 Quanto fosse depravato il clero in parecchie località, particolarmente ad Utrecht, Maestrieht e Ruremonda, lo dimostrano le testimonianze in Bi.ok i'1-378 (cfr. Katholik 1871. I. 708 s., e Fruir, Verspreide Geschriften III, « venhage 1901, 254 ss. dove è fatto risaltare anche il cambiamento in meglio. >'l"’ avvenne negli ultimi tempi di Gregorio XIII, allorché l’energico S. A osimi-colmò di un nuovo spirito il clero del Nord di Olanda (v. ibid. 280s.). 3 Vedi H. J. All aro, Een Encycliek vati Willem ilen Zicìjger. Utrecht lv' Vedi pure Döllinger, Kirche und Kirchen 64; Knüttel. De Toestand Nederlandsche Katholieken ten tijde der Republiet I, ’s Gravenhage 1892, Hubert, 01 ; Fkuin loc. cit. 271 s. * Vedi Pirenne IV, 251 s.