64 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 2. erasi propagato per tutta la cristianità.1 Lo stesso Borromeo ne mandò copie ai suoi amici ;2 il vescovo di Alba ne chiese tosto venticinque per sè;3 e quando nel 1582 il Borromeo pubblicò una raccolta delle sue disposizioni, come « Atti della Chiesa di Milano » ne furono tosto commesse da Lione cento copie, il cardinale di Toledo se ne procurò dieci, delle quali una trovò strada nella libreria del re di Spagna.4 Accresciuti di molte disposizioni e di successive lettere pastorali del Borromeo questi « Atti della Chiesa di Milano » ebbero numerose edizioni ;5 essi contengono avvertimenti su la santificazione delle feste e sull’osservanza delle vigilie, sulle indulgenze e le pie istituzioni, sul modo di predicare e sull’amministrazione dei sacramenti ; sulle rendite e sulla dotazione delle chiese; sui tribunali ecclesiastici, sulla cancelleria vescovile e sulla statistica ecclesiastica, in breve, su tuttociò che s’appartiene all’ordinamento della vita ecclesiastica.6 Francesco 1 « Harum volumina undique postulata et toto pene christiano orbe brevi tempore disseminata magno uibique usui fueruut ad concilia per eoclesias cele-branda, optimasque leges, clericis populisque eorum imitatione scribendas, quibus christiani mores religiosaque vita restitueretur. Omnes enim, quicumque ecclesiasticae disciplina« studiosi erant, eas cupide legebant, et ex eo quasi fonte Episcopi suarum constitutionum scriptionem gubernationisque rationem deducebant ». (Bascapé 1. 2, c. 1, p. 25 s., 1. 7, c. 42. p. 227).Circa i decreti del IV concilio provinciale opina bensì Bascapé (1. 3, c. 5, p. 75b) che essi « bono-rum episcoporum studia in perpetuimi iuvabunt ». Cfr. Acta eccl. Medio!. 1599 dedica. 2 Borromeo al card. Santori il 10 settembre 1566, presso Sai a. Docum. II, 221 s. A Bascapé che andava in Spagna come suo rappresentante scriveva il Borromeo il 20 settembre 1580 : « Delle Ooncilii provinciali ed istruzioni, ve ne manderò colla prima occasione quindeei o venti di tutti, perchè potiate distribuirli in cotesti parti». (Sala, Biografia. Dissert. Vili. c. 2, § 3, p. 261). Una « lettera bellissima » dell’arcivescovo di Urbino al Borromeo (1580) con lodi sul concilio provinciale a lui trasmesso, che egli raffigura n,d una grande fortezza, è menzionata presso Sala, Docum. Il, 203, n. 235. s Borromeo al vescovo di Alba del 29 maggio 1567, ibid. 258, n. 116. * Lettera di Galesini a Borromeo del 2 dicembre 1582. ibid. 211, n. 339. cfr. 525. s Edizioni : 1* Milano 1582 di Carlo Borromeo stesso, curata da Pietro Galesini (Sala, Docum. II, 525), dopo che fu abbandonato il disegno di una edizione romana da curarsi da C. Bascapé (Scuola Gatt. 1910, I. 850) ; 2a Milano 1599 per incarico di Federico Borromeo curata dall’oblato Giampaolo Clerici (ibid. 851) ; 3" Brescia 1603 (furono «lite assieme anche le materie affini) ; 4* Paris 1643 (incompleta, curata dal fondatore dei Sulpiziani Oher ; cfr. A. De-gkrt in BuUetvn de Uttératur. ecclés. 4“ serie IV. Toulouse 1912. 193 s.); 5" Lione 1683 (a cura dell'oratoriano Poisson. ibid. 207); 6* Bergamo 1738: 7* Padova 1754; 8* Milano 1843 ss. ; 9* Acta Ecclesiae Mediolanensi« ali eius initu» usque ad nostram aetatem opera et studio A. Ratti voi. II s. Milano 1890 ss. Cfr. Sala. Biografia Dissert. not. XII, p. 449 s. ; Hurtea, Nomencl. III3. 358. s Cfr. uno sguardo superficiale sul contenuto presso Sala loc. cit. 450 s. Su la riforma di Carlo Borromeo nel campo dell’oratoria sacra v. Barbieri in Areli. Stirr. Lornb. ann. 38, voi. 15 (1911) 321 s. In questa occasione fu anche richiamata l'attenzione da Graus (Kirchenschmuck 1897. 141 ss.) su le ingiunzioni dell’arcivescovo di Milano per la venerazione del Sacramento dell’Altare