CAPITOLO Vili. L’insurrezione dei Paesi Bassi e il decisivo cambiamento delle condizioni Neerlandesi. Le lotte politico-religiose dei Paesi Bassi, strettamente congiunte con le turbolenze della Francia, attirarono a sè l’attenzione di Gregorio XIII e dei suoi consiglieri fin dal principio del suo pontificato. Lo svolgersi degli avvenimenti di quella nazione era seguito in Roma con il maggiore interesse poiché un trionfo del Calvinismo nei Paesi Bassi doveva essere di decisiva importanza per l’avvenire della Chiesa, non solo nella Francia, ma pure nell’Inghilterra e nella Germania. Guglielmo di Orange, che nell’Olanda era l’anima dell’opposizione contro la Spagna, si lasciava condurre con indubbia preponderanza da motivi politici. Il suo senso di statista riconosceva chiaramente l’impossibilità di poter trascinare tutte insieme le 17 provincie ad un’azione comune contro Filippo II, qua'ora venisse lasciata piena mano libera ai Calvinisti, la cui mira principale si dirigeva alla totale distruzione della Chiesa cattolica, mentre a questa apparteneva ancora la grande maggioranza dei Neerlandesi. Non contenti della proibizione del culto cattolico, e dello spogliamento delle chiese e dei monasteri, i Calvinisti mettevano in atto la più fiera crudeltà contro i sacerdoti cattolici. Essi intrapresero formalmente una caccia contro di loro e gli infelici che cadevano in loro potere, li facevano martoriare con raffinati tormenti. « Mai, scriveva un contemporaneo al 30 maggio 1572, ne dai Goti, nè dai Turchi è stata così perseguitata la santa Chiesa >• Sotto questo riguardo ebbe grande parte il capo dei Gueux, il conte Guglielmo von der Mark, signore di Lumey, il quale il 9 luglio 1572 a Briel mandò al patibolo dopo molti strazi 17 re~ ligiosi, la più parte Francescani, e due fratelli laici, quasi tutti 1 Cfr. Blok, Versioni vati onderzoekìnyen naar Archi valla in Italie, s venhage 1901, 34 s. ; Holzwabth II 1, 496 s., II 2, G3, 85 s., 98 s., 133 s., •l1-' Pirenne IV, 40 s. ,