520 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 9. mini si dedicò ora alla visita del vero territorio della diocesi di Como ; a Lugano e nella Tessina compì l’opera di riforma con tale risultato che ivi ancor oggi resta in onore l’opera sua.1 Allo stesso tempo egli si adoperò presso le persone più diverse all’invio di un nunzio particolare per la Svizzera; specialmente diresse egli pressanti insistenze a Carlo Borromeo. Questi scrisse nel gennaio del 1579 a Speciani, il suo distinto agente in Roma presso Gregorio XIII ; poiché Bonhomini aveva tenuto la sua visita nel Ticino con grande soddisfazione degli Svizzeri, si poteva sperare che egli anche come visitatore dell'interno della stessa Svizzera, potrebbe fare molto bene, premesso che il vescovo di Costanza, il cardinale Marco Sittich, si mostrasse dello stesso parere. In questa maniera si può sperimentare cosa possa compiere un nunzio, e la visita potrebbe venire estesa anche ai territori vicini dell’impero Germanico. Poiché il cardinale Marco Sittich fu consenziente e volle concorrere pure alle spese della sacra visita, Gregorio XIII ordinò che dopo Pasqua fossero preparati i brevi necessari per Bonhomini.2 Bonhomini era pronto a corrispondere all’ingiunzione pontifìcia, pure egli esternò dei dubbi a causa del titolo di visitatore, che agli Svizzeri non piacerebbe poiché essi credevano di poter meritare un nunzio ugualmente come i principi. A Roma dove sospettando un intrigo di Lussy contro Segesser, in principio non se ne voleva sapere di una nunziatura svizzera, più tardi intervenne Carlo Borromeo per tale istituzione nel senso voluto da Bonhomini. Decisivo fu un memoriale che il 6 aprile 1579 inviò l’arcivescovo di Milano a Roma. In una maniera chiarissima egli esponeva qui come le questioni da regolarsi nella Svizzera fossero molto importanti e che, quanto magg^re sarà l’autorità dell’inviato pontificio, tanto più grande ne sarà la speranza dell’esito. Il visitatore dovrà perciò avere il titolo di nunzio. Il nome di visitatore è odiato, e gli ecclesiastici cattivi che temerebbero la pena cercherebbero renderlo ancora più odioso presso del popolo. Inoltre al visitatore verrebbero rifiutate molte cose sotto il pretesto che essi si sarebbero attesi un nunzio. 3 In seguito a ciò il 2 maggio 1579 seguì la nomina di Bonhomini a nunzio pontificio nei vescovati di Costanza, di Coira, di Losanna, di Sitten e di Basilea e dn tutti gli altri territori «che erano sudditi o uniti alla federazione ed agli alleati». Bonhonuni doveva fare personalmente la visita in questi territori e diocesi, 1 Vedi Ehses-Meisteb, Nìtntmturberichte I, xxm. 2 Vedi Steffens-Reinhabdt I, 231 s., 246 s. s Vedi ibid. 316 s.