28 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo I. proprio arbitrio un suo . servo dal carcere, Gregorio lo redarguì molto severamente; egli voleva privarlo di tutti i suoi uffici e poterono allontanare questa punizione solo le preghiere dei cardinali Sforza, Medici, Granvella e Orsini, come pure dell’inviato di Spagna. In luogo di quella, Giacomo fu esiliato nella fortezza di Perugia.1 Se anche più tardi egli dovette tornare a Roma, pure il papa lo tenne in una severa parsimonia anche in riguardo al pagamento delle rendite. L’ambasciatore di Venezia nel 1578 non poteva meravigliarsi abbastanza, che Giacomo Boncompagni ricevesse così poco in confronto ai nepoti di altri papi. Ne dà per ragione, l’aver voluto Gregorio XIII evitare ad ogni costo l’apparenza, che pensasse più ai suoi che alla grandezza della Chiesa. Anche Giacomo Corraro giudicava nel 1581 le rendite di Giacomo essere così poco rispondenti, che questi spesso si lamentava, come il papa non si fosse preso cura che dopo la sua morte egli potesse mantenersi a seconda della sua posizione. Secondo il detto ambasciatore, Giacomo prendeva dal suo ufficio cl’homme d’armes di Filippo II, di generale della Chiesa, di castellano di Castel Sant’Angelo e di comandante delle armi pontificie, annualmente 14.000 scudi, dei quali 8.000 doveva lasciarli alla morte del papa. Astraendo da ciò, nel 1578 egli aveva solo 7.000 scudi di rendita e nel 1581 9.000.2 Questi provenivano dal marchesato di Vignola che Gregorio XIII gli aveva comprato nel 1577 per 70.000 scudi.3 Quando Giacomo nella primavera 1578 ammalò natione di tutto il patrimonio elle ha S. Stà in Bologna ». Pompeo Strozzi. liom.ii 17 febbraio ir>7(i. Archivio Gonzaga in Mantova; v. gli * Avvisi (li Roma del 1. 4 e 25 febbraio e 10 marzo 1576, Uri. 1044, P- 32, 33, 40, 58, 69. Biblioteca Vaticana; P. Tn.rai.o 220 s. ; Mtitinei.i.i I, 112 s. ; * relazione dell’Hortensi Tyriancensis al duca Guglielmo V in data di Roma 4 ed 11 febbraio 1576, Archivio Idi Stato in Monaco e in App. n. 18-19 la * relazione di Strozzi del 3 e 4 marzo 1576. (ili sposi fecero in Bologna nuove feste sontuose. Su lo scandalo, che suscitò questo, ci informa uno scritto di Hans Jacob Scliwartz, servo della guardia svizzera in Bologna nel mentre dice : Un papa non deve avere figlioli e questi poi è bastardo. * Diario di Guarniero Schodoles del Jüngeren, diventato segretario comunale in Bremgarten (f 1587), Archivio di Stato in Bremgairten (Aargan). 1 Cfr. * Avviso ili Roma dell’ll agosto 1576. Urb. 1044, P- 139- Biblioteca Vaticana, la * lettera di Tiepolo citata «la Ranke Päpste I8, 274. e particolarmente la * relazione di Pompeo Strozzi in data di Roma 9 agosto 1576 (« il Papa duro nel perdonar al s. Giacomo»), 25 agosto (relegazione nella Rocca di Perugia) e 10 settembre (processo contro Giacomo), Archivio Gonzaga in Mantova. Cfr. inoltre la * relazione di Hortensi Tyriacensis al duca Guglielmo V in data di Roma 11 e 18 agosto 1576, Archivio di Stato in Monaco; Maffei I, 223. 2 Vedi A. Tiepolo 266 e Cokraro 280. s Vedi * Avvisi M Roma del 3, 12 e 19 giugno 1577, Uri). 1045, pp. 504, 509b, Biblioteca Vatifcana.