34 Gregorio XIII. 1572-1585 Capitolo I. fatta nel settembre 1572 il papa ebbe assai caro questo luogo; la incantevole veduta di Roma e della campagna fino al mare e l’aria pura lo entusiasmavano. Dal 1576 sino alla fine del suo pontificato soggiornò Gregorio XIII dapprima in autunno, quindi anche nella primavera e nell’estate, ogni qualvolta gli affari di ufficio glielo permettevano, il più delle volte otto o dieci giorni, talvolta anche quattordici, in questa villa maestosa circondata di elei, di cipressi e di olivi.1 Ogni mattina, o a piedi, o in portantina, spesso anche a cavallo, giacché egli cavalcava bene, visitava le chiese del dintorno ed ascoltava ivi una messa. Il restante del giorno era dedicato del tutto, come a Roma, alle udienze ed agli affari.2 Molti rimandavano di chiedere l’udienza sino al tempo della villeggiatura, poiché il papa era allora molto più accessibile. Due volte Gregorio XIII ha trattato in Mondragone importanti questioni con Carlo Borromeo. Possevino dette ivi rèlazione al capo della Chiesa sulla sua missione a Mosca.3 Fu pure in Mondragone che lo svizzero Sebastiano Werro s’intrattenne il 18 marzo 1581 con Gregorio XIII su l’espulsione del vescovo di Losanna e la riforma del calendario. Werro incontrò il papa allorché questi a buonis-sim’ora si recava alla chiesa dei cappuccini. « Il papa era vestito — così egli racconta—con un lungo e bianco mantello di panno e con il rocchetto o cotta, e sopra a questo, una rossa mantellina pontificale sino alla cintola; scarpe bianche, con ampio cappello, e in mano, per andare a piedi alla chiesa, un bastone, con una testina scolpita in osso nell’impugnatura ».4 La bolla sulla riforma del calendario è datata da Mondragone. In questa villa prediletta ricevette il papa nell’aprile 1584 la lieta notizia della vittoria della Baviera su Gebardo Truchsess.5 Poiché per visite così numerose mancavano a Frascati osterie, procurò il papa che a tutti, secondo la loro condizione, venisse dato alloggio e vitto nella sua abitazione.6 La dimora nella villa, che a causa dello stemma del papa fu detta Mondragone (Monte del Drago), unita alle frequenti passeggiate all’aria rinfrescante dell’altura, e nei meravigliosi dintorni (poiché spesso il papa faceva tre o anche quattro miglia a piedi), esercitavano in lui un così efficace benessere, che Gregorio, anche dopo una breve dimora, ritornava in Roma sempre ringiovanito.7 i Vedi Grossi-Gondi loc. cit. 54. a Vedi le »Memorie del card. Galli. Archivio Boncompagni in Roma. a Vedi Gkossi-Gondi 58 s. * Vedi r* itinerario tedesco di S. Werro nel Cod. E 139, dell’Oekono-mischen Gesellschaft zu Freiburg (Svizzera). Cfr. Wymann nel Zeitschrift für Schweizer Kirchengeschichte 1916, p. 122. s Vedi Grossi-Gondi loc. cit. 57 s., 63 s. 6 Vedi in App. n. 76-80 la * Nota di Musotti, Archivio Boncompagni in Koma. 7 Vedi Corsaro 274 e le »Note di Speciani. Archivio Boncompagni.