La galleria geografica in Vaticano. 839 sero stati messi a disposizione degli aiuti, abbia avuto bisogno per compierla di tre anni d’intenso lavoro.1 Danti eseguì il suo incarico esattamente. La demarcazione delle misure, le linee di contorno delle coste e dei mari, il corso di fiumi, canali e strade, infine l’indicazione dei luoghi, e le piante della città, li eseguì tutte egli stesso. Un numero di disegni egli li ebbe da Venezia.2 L’esecuzione pittorica di questi disegni, e della restante decorazione, egli la lasciò ai suoi aiuti, però sorvegliava con la massima cura i lavori3 allorché nel 1583 l’opera grandiosa si avvicinava alla sua fine, il dotto domenicano fu nominato vescovo di Alatri,4 un riconoscimento, che certo era meritato. La sua opera gigantesca della Galleria Geografica non è però senza difetti; questi provengono particolarmente da ciò che le carte in prima linea ebbero di mira l’effetto artistico, sebbene varii ipregi, come per esempio la precisa figurazione delle coste d’Italia, non possan negarsi. Nella figurazione della cit.tà Danti seguì il gusto del suo tempo, che voleva avere non la pianta, ma l’immagine della relativa città; cosicché se nelle città più grandi si vede una pianta, essa pur tuttavia ha il carattere di una veduta, per il rilievo dei più importanti edifici, per il che il puro elemento topografico della pianta soffre indubbiamente. Roma, Bologna, ed altrè distinte città furono descritte in carte particolari, che, o riempiono le piccole tavole presso le porte, o sono inserite nel margine delle più grandi entro particolari cornici.5 La monotonia delle grandi carte che dal soffitto scendono sino al pavimento, Danti cercò di ovviarla, animando il mare con cavalli marini, delfini, divinità marine ed animali mitologici, mentre presso le città e le località su piccole tavolette rappresentò episodi storici. Anche con le numerose iscrizioni, con i loro carat-teri riccamente coloriti, con le rose dei venti, che non mancano 1 Vedi E. ìSchmidt loc. cit. 506. Cfr. Bertolotti, Art. Bolognesi 50 s. Montaigne (I, 236), credeva già nel gennaio 1581 che la galleria fosse vicina al suo compimento. 2 Cfr. la * lettera di Bolognetti a Galli in data di Venezia 19 novembre 1580, Nunziat. di Venezia XXI, 582, Archivio segreto pontificio. * Vedi E. ìSchmidt loc. cit. 514. Su i Domenicani aiutanti di Danti, v. Marchese II, 374. * Egli vi morì nel 1586; v. Ughelli I. Cfr. Lettei'e di Bernardo Baldo, Parma 1873, 26. a Vedi E. Sohmidt, Die Galleria Geografica, loc. cit. 507 s., 519, il quale per primo ha dato un apprezzamento specialistico all’opera del Danti. Cfr. Bee-tolini, L'autore della epigrafe alla carta delle Marche nella Galleria d. carte geogr. al Vaticano, in Bollett. d. Soc. Geograf. Ital., 51 Serie, voi. 10. Sulla descrizione dei luoghi del così detto « Alto Adige » v. Tolomki in Ardi. p. l'Alto Adige IX (1914), 60 s. Una pubblicazione di tutte le carte vien preparata da A. Grossi-Gondi e B. Nogara.