18 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo I. in sostanza un carattere mondano, egli, quantunque nell’intimo religioso,1 non restò però immune dall’alito profano della morente rinascita. Fu quindi per lui decisivo di compiere accanto a Carlo Borromeo il processo di epurazione e di approfondimento, quando l’esperienza della vita e i seri propositi dell’età matura erano cominciati per lui.2 Borromeo, come Pio IV, impararono ad apprezzare ancor meglio il dotto prelato per la sua instancabile operosità nel terzo periodo del concilio. Boncompagni, che il 9 dicembre 1561 era pervenuto a Trento come compagno del cardinale legato Simonetta,3 visse ivi da principio a proprie spese, poiché il suo vescovado, devastato dai turchi, non gli rendeva alcunché.4 Come fiduciario del legato, egli pose tutta la sua dottrina canonica e la sua importante energia al servizio della grande causa. I suoi consigli, la sua partecipazione alla redazione dei decreti, gli procurarono le lodi speciali di Seripando, del Borromeo e di Pio IV. Principalmente venne lodata l’attività che egli sviluppò durante la difficile questione dell’obbligo della residenza.3 Durante il suo soggiorno in Trento dimorò il Boncompagni in una, villa a Civezzano, da dove egli percorreva generalmente a piedi lo scosceso cammino che conduce a Trento. Venanzio da Camerino, che da anni trovavasi al suo servizio, descrive come allora vivesse il Boncompagni. Egli si alzava al levar del sole per recitare il suo breviario all’aperto ed ascoltare la prima messa. Quindi andava al lavoro ; generalmente meditava durante le lunghe passeggiate sugli affari del concilio, per poi parlarne di nuovo alla sera con alcuni vescovi che ugualmente abitavano quella villa. “ La sua ponderatezza fin d’allora richiamò 1’ attenzione : avessero le sedute del concilio durato pure a lungo, egli non curava prendere alcun riposo. 1 Già come « collaterale (li Campidoglio » visitava egli ogni giorno la chiesa di Aracoeli ». Così comunica dietro notizie orali Guido Ferrasi nella sua * Vita Gregorii XIII. Archivio segreto pontificio: cfr. App. n. 61-64. 2 Ciò molto giustamente l’osserva Reinhardt-Steffens p. XXIII. Come Boncompagni già nel 1547 concepisse seriamente la sua posizione di prelato, cfr. Tacciii-V'enturi I, 169 s. 3 Vedi Susta I. 114 s. * Vedi * Memorie di Mgr. Venantio da Camerino Archivio Boncompagni in Roma. Più tardi egli ricevette una sovvenzione dal papa; v. Susta IV, 30. s Cfr. Merki.e II, S26 ; Susta II. 45, 47, 86, 126, 146, 170, 193, 218 ; III, 19, 168, 178 180 s. 1S5, 254, 272, 274; IV, 51, 105, 367. Vedi anche le * Memorie di Mgr. Venantio da Camerino Archivio Boncompagni, e il nostro volume VII, 221. ! e Vedi su ciò le bellissime informazioni nelle * Memorie di Mgr. Venantio da Camerino, Archivio Boncompagni in Roma.