Carlo Borromeo in lotta col cesaro-papismo spagnuolo. 73 riforma del vescovo.1 Allorché, per esempio, il Borromeo volle rimovere l’abuso che la Quaresima venisse cominciata il lunedì e non già la domenica, come prescriveva il rito Ambrosiano, il viceré annunziò appunto per quella domenica un torneo, per questa volta con diritto, e allorché il vescovo proibì sotto pena di scomunica di partecipare a questo gioco, Ayamonte organizzò anche per i successivi giorni festivi simili divertimenti che erano giudicati incompatibili con lo spirito della Quaresima.2 Furono chiamati a Milano gl’impiegati delle piccole città, per ridurli con minacce, a pronunciarsi contro il Governo del Borromeo.3 Lo aspettava al varco, per trovare’ occasione d’inviare notizie sfavorevoli a Madrid e a Roma.4 II governatore costrinse formalmente i decurioni di Milano nel 1579 ad inviare a Roma un’ambasceria lagnandosi del Borromeo.5 Dei capi di accusa naturalmente i più eran privi di grande importanza. Borromeo, per esempio, aveva avanzato pretesa che nei giorni festivi in campagna non si tenessero danze, che distraevano dalle sacre funzioni e portavano a molti omicidi;6 egli aveva proibito i tornei e simili cose nel tempo delle funzioni; fatto chiudere le porte laterali del duomo di Milano perchè la chiesa non venisse adibita come luogo di passaggio. I lamenti dei decurioni trovarono appoggio presso l’ambasciatore di Spagna a Roma.7 Col tempo aipparve sempre più, che l’arcivescovo sarebbe caduto vittima delle accuse incessanti. Filippo II, in un momento di malumore disse, che egli si unirebbe col papa per allontanare il disturbatore dal suo posto.3 Alle accuse dell’ ambasciatore di Spagna, Borromeo aveva fatto rispondere in Roma, ch’egli non sceglieva le sue disposizioni dietro l’esempio della Spagna o di Venezia, dove non si aveva alcun concetto della libertà della Chiesa, ma sulla base degli antichi canoni e concili.9 Però, anche presso gli amici favorevoli alla riforma, prese piede il dubbio se il Borromeo non andasse troppo oltre nel suo tentativo di riportare nel secolo xvi i costumi ecclesiastici degli antichi canoni 1 Bascapè 1. 5, c. 1, p. 109 ss. Sylvain II, 202 ss. La narrazione delle questioni milanesi di Rota, La reazione cattolica a Milano in BoUett. stor. Pavese VI, [1906], 46 s. tolti i giudizi intieramente parziali, non presenta alcun che di nuovo che meriti osservazione. 2 Sylvain II, 215 ss. 3 Bascapè 1. 5, c. 1, p. 110. * Ibid. 5 Le istruzioni per gli inviati presso Fobmentini, La dominazione Spaglinola in Lombardia 486s. ; ibid. 491 s. pure le relazioni degli inviati. 6 Sala, Docum. II, 77. " Sylvain II, 212. Scritti in difesa del Borromeo ibid. 221 ss. 8 Ibid. 207. 9 Ibid. 212.