472 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 9: Per il giro che oramai iniziava il Ninguarda egli aveva ottenuto ampi poteri. Come visitatore dei Domenicani egli aveva duplice l’incarico: da parte dei suoi superiori religiosi per i territori dell’ arciduca Carlo e per quelli dell’ imperatore, eccettuata l’Ungheria ;1 da parte del papa per l’Austria, per la Boemia e per la Moravia.2 Per gli Ordini mendicanti in genere, ossia gli Agostiniani, i Francescani, i Domenicani, i Carmelitani, egli in principio aveva solo i poteri di visitatore per il Salisburgo, Frisinga, come pure per le terre degli arciduchi Carlo e Ferdinando.3 Ninguarda naturalmente aveva dichiarato in Roma esser necessario che si ampliasse il mandato anche per l’Austria centrale, chè altrimenti i monaci potrebbero continuamente sfuggirgli da una regione all’altra; nello stesso tempo però aveva pregato che piuttosto venisse incaricato un altro di un compito vosi vasto, mentre egli aveva lavoro abbastanza con i conventi del suo proprio Ordine.4 Ma da Roma giunse la risposta che il papa non conosceva alcuno il quale fosse capace di un tale compito, che Ninguarda quindi dovesse prendere su di sè anche questo peso,5 al che il servo f edele della S. Sede dichiarò che per ubbidienza al papa egli, non ostante tutte le difficoltà, non avrebbe evitato alcuna fatica: aH’imperatore sembrò egualmente di assoluta necessità l’estendere le facoltà della visita anche all’Austria centrale.6 Oltre ai pieni poteri ecclesiastici Ninguarda si procurò, per l’esercizio del suo ufficio, anche l’autorizzazione imperiale, ,;oichè era vietato ai monasteri di accogliere visitatori senza l’espresso consenso dell’imperatore.7 Alla metà del giugno 1574 potè finalmente il Ninguarda iniziare il tanto bramato viaggio verso Praga. I mandati imperiali, che gli avrebbero aperto le porte dei conventi Agostiniano e Francescano non gli erano ancora pervenuti; perciò per ora egli potè solo toccare alcuni monasteri del suo proprio Ordine, e così persuadersi per esperienza personale della loro triste condizione. A Katz il convento dei Domenicani era abbandonato da 16 anni: i fabbricati erano in mano dei cittadini, che li lasciavano rovinare. I» Znaim il fuoco aveva alcuni anni prima devastato il convento (lei l)o’ menicani; i religiosi, uno dei quali vi era stato inviato recentemente da Ninguarda, abitavano là fra vere rovine. La visita di quel convento come 1 Vedi sopra p. 463. 2 Breve del 9 gennaio 1574, Nuntiaturberichtc III, 308, n. 8. Ningnart'1 stesso aveva desiderato l’incarico del papa (ibid.). 3 Breve del 20 novembre 1573, ibid. 240 ; Sciiellhass loc. oit. I, 5^- * A Galli il 1° aprile 1574, II, 86. 5 Galli a Ninguarda il 12 giugno 1574, ibid. 254. s Ninguarda a Galli l'8 aprile 1574, ibid. 91. i Ibid. I, 85, cfr. II, 92, 93, 240, 241, 250, 252.