354 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 7. inoltre pienamente esclusa dalle relazioni sommamente tese della S. Sede con la corte di Francia, ed anche perchè il nunzio pontificio Salviati non godeva più affatto la piena fiducia del papa.1 A Roma si era allora impegnati in ben altri disegni. Gregorio durante l’estate 1572 fu sopratutto occupato dal disegno del proseguimento della guerra contro i Turchi cominciata dal suo predecessore. Tutto il suo pensiero ed azione erano diretti a che la flotta della Lega si mettesse in mare al più presto possibile e riportasse una vittoria decisiva sulla Mezzaluna. -Ma il realizzamento di questa speranza era seriamente minacciato dalle relazioni dalla primavera in poi, diventate sempre più tese fra la Spagna e la Francia. Lo scoppio di una guerra fra i due regni doveva rendere impossibile un’azione della flotta alleata. Fu perciò una delle principali preoccupazioni di Gregorio di mantenere una tollerabile intesa fra la Spagna e la Francia. Per compiere tale missione in Francia sembrò dapprima che nessuno fosse più adatto di Antonio Maria Salviati, per la sua precedente dimora in questa nazione addentro nelle cose di là, e influente per la sua parentela con Caterina. Quando questi, l’il giugno 1572, fu inviato in Francia,3 ricevè come incarico cution du massacre », lo tiene per sicuro anche Romier. Un nuovo contributo alla presente questione lo presenta una * relazione di Arco del 31 luglio 1572, ila me trovata nell’Archivio di Stato di Vienna. È questa manifestamente quella relazione, a cui Massimiliano II si riferiva piti tardi (li fronte all'inviato di Francia, nel mentre osservava, che prima del 24 agosto gli avevano scritto da Roma relativamente al matrimonio Navarra : che in quell'ora tutti gli uccelli sarebbero in gabbia, cosicché si potrebbe prenderli tutti assieme (Lettres de Cath. de Médicis IV, cxvii). In occasione dello sfruttamento di questa relazione riprodotta un poco diversa da Gboem van Pbinst'RW (IV, 13 *) per una polemica contro la Santa Sede, H. Cardauns in Köln I »Jks-zeitung 1872, n. 239 ha già rilevato che l’esposto dell’inviato francese ivi addotto con animo tendenzioso, per rappresentare cioè i motivi «Iella certe francese come puramente politici, ed al contrario far ricadere il rimprovero del fanatismo religioso su Roma. La complicità del papa in base alla relazione di Arco non si può dimostrare. Qui vale la parola di uno scrittore a'verso a Koma come Acton, il quale a p. 55 osserva « che le nozze furono celebrate In manifesto contrasto col papa, il (piale restò fermo nel rifiuto della dispensa, e agl in un modo, che poteva servire solo a sventare il complotto». Martin liemisme 107 s.), il quale accetta come sicure le preparazioni per un colpo contro gli Ugonotti prima del 22 agosto, del che ebbero notizia pure i 11 1,1 cesi in Roma, osserva che Salviati non approvò questo progetto; sul colite-1^ della Santa Sede, egli dice : « La cour de Rome ignora tout du projet ju> I" •' sa realisation » (p. 107). 1 Romier ha di nuovo richiamato l'attenzione intorno a ciò nella du Seizième Siècle I (1013), 560. 2 Vedi sopra p. 233 s. . _ 3 Vedi il * breve di questo giorno nell’Archivio segreto ^pon ^ fi ciò, XLIV, 21. Cfr. la relazione di Phllippson, Kurie 121 e il ( de Rebus Gregorii XIII in Ranke, Päpste IIP*, 56 s. Su Salviati v. no-