Missionari ne] Perù e nel Cile. 761 Francesco de Toledo,1 risultò da ciò, che l’Ordine nel 1582 possedeva in quella terra cinque collegi e due residenze con 133 religiosi, dei quali 50 possedevano pienamente la lingua degli indigeni. Gli abitanti aderivano con grande affetto ai loro maestri e consiglieri, che pieni di zelo si prendevano cura anche degli infelici operai delle miniere di argento.2 Con i Gesuiti gareggiavano i Francescani : particolarmente il laico Matteo di Zunilla, si guadagnò le più grandi benemerenze; egli andò nella provincia Cajamarca di luogo in luogo e con aiuto dei bambini da lui istruiti, guadagnò un’influenza straordinaria su gl’indigeni.3 Nel Cile il francescano Antonio de S. Miguel convertì innumerevoli Indiani, che lo seguivano con amore infantile. Il brav’uomo non si stancava di rinfacciare al governo -pagnuolo, l’ingiustizia che si perpetrava con gli indigeni.4 Le difficoltà con le quali i Gesuiti ebbero a lottare nel Brasile, furon così grandi, che alcuni disperarono del loro lavoro di missione e passarono ai Certosini, il che però lo vietò Gregorio XIII.5 La maggioranza però resistette, sebbene l’avidità e durezza dei colonizzatori portoghesi spesso minacciasse di distruggere quanto era stato costruito con fatica. La messe, vien detto in una relazione, è ricca, ma gli strapazzi incredibili.6 Anche nel Brasile i Gesuiti cercarono di rendere stabili gli indigeni e di raccoglierli in villaggi (aldeas) dove essi potessero venire abituati ad una vita ordinata e preparati all’accettazione i l cristianesimo. Riuscì più volte in maniera sorprendente di formare dei selvaggi, uomini morali e pii cristiani. Del resto il battesimo veniva sempre amministrato dopo lungo esperimento, poiché si conosceva l’incostanza degli Indiani. Quanto grande fosse il timore degli indigeni per la tirannide dei colonizzatori, si vide, nel 1575 allorché alla semplice notizia, che i portoghesi avanzavano, gli indiani raccolti dai Gesuiti in numerosi luoghi al Rio I' al, cominciarono a disperdersi. Solo con grande fatica poterono più tardi alcuni venir indotti a ritornare.7 Nel 1577 e 1581 grandi tratti del Brasile vennero visitati da malattie infettive. Negli indiani fece profonda impressione, che i Gesuiti in questa bisogna spiegassero una beneficenza colma di abnegazione e non temessero alcun pericolo di infezione, pur di confortare spiritualmente e corporalmente gli ammalati. Molti si 1 Egli fu richiamato nel 1580 ; cfr. Astbain III, 168 s. Qui pure più in particolare sul giustificato intervento dell’inquisizione contro l’indegno p. Luigi k°Pez ; cfr. Medina, Historia de la Inquisición eri Lima I, 99 s. 2 Vedi Litt. ann. 1582, p. 273 s. 3 Vedi Holzappel 511. 4 Vedi ibid. 513. 5 Vedi Sacohintts IV, 200 s. 6 Cfr. Litt. ann. 1583, p. 201 s. ; 1584, p. 140 s. ; 1585, p. 136 s. 7 ‘Sacchintjs VI, 61 s., 97 s., 131 s.