Visita di Ninguarda ai conventi dell’Austria. 475 narria molto dovette all’assistenza dell’arcivescovo di Praga, che ,,gli nel l’accomiatarsi pregò di compiere un’alta sorveglianza sopra : conventi della Boemia. Se il visitatore avesse creduto ad un cambiamento interno dei religiosi a cui aveva fatto ia visita, avrebbe dovuto presto disilludersi. Poco dopo l’arcivescovo di Praga si rivolse al Ninguarda e per suo mezzo al generale dei Domenicani, e lo pregò con insisten/." perchè facesse il possibile che i conventi Domenicani venissi :> occupati da altri religiosi attivi e capaci, poiché di frutto della visita sin ora se ne vedeva ben poco.1 Ir. Moravia, dove il Ninguarda giunse fin dal 3 dicembre 1574, regi ano le stesse condizioni come nella maggior parte della Boemia. Anche qui conventi intieramente impoveriti, occupati da fittaioli secolari, con tre religiosi, o anche meno, non di rado indegni. Ninguarda cominciò la sua visita da Iglau e quindi tosto pro -ini, senza fermarsi a Brtìnn, per Olmütz onde comporre una vertenza fra la città e i Domenicani. Quando poi egli voleva fare la visita, a Brünn, gli pervenne l’ingiunzione imperiale di recarsi immediatamente a Vienna. Egli vi giunse il 24 dicembre2 e apprese che ra stato chiamato per motivo dei monaci italiani che l’imperatore voleva assolutamente allontanare.3 Finalmente Massimi-lian II convenne che venisse concessa ancora una volta un’ul-tim proroga ai tre conventi di Vienna.4 Ninguarda era appena partito per Praga che dietro un’ingiunzione imperiale del 4 febbrai . venivano inventariati e sequestrati tutti i beni mobili ed immobili dei tre conventi dei mendicanti.0 Era il Consiglio per i eom, nti che era venuto a questo pasào: come seppe Ninguarda, fa' eccezione di due, esso era costituito da manifesti protestanti ¡ q ali cercavano di danneggiare la Chiesa.7 I superiori degli Agostiniani e dei Minori Conventuali, dopo ciò accordarono subito piena facoltà di rimpatriare tutti gli Italiani dei conventi di Vienna.8 Dopo la sua visita a Vienna sarebbe stata intenzione del Ningún- da di condurre prima a termine quella nella Moravia ;0 ma l’arci': «ca Carlo, il quale dalla fine del 1574 dimorava personalmente in Vienna, non cessava di far pressione sul visitatore dei monasteri [.'arcivescovo a Ninguarda l’8 gennaio 1576, ibid. IV, Ito ss. Schellhass Akten I, 07-99, II, 281 s. Ninguarda e Delfino a Galli il 1° e il 2 gennaio 1575, ibicl. III, 23 s„ ":r- i. 100. IH. 26, 31, 35, 38, 41 ss. !bid. 100. Ninguarda a Galli il 28 gennaio 1575, ibid. Ili, 46 ss. Ibid. 60 s., 62 s. Theinek Il, 62 s., 63. Schellhass loc. cit. I, 102. A Galli il 2 marzo 1575, ibid. Ili, 169. S«1 desiderio dell’imperatore che i relativi conventi si potrebbero riunire a ■ provincie tedesche dell'Ordine v. ibid. 39, 182ss., efr. I, 20N, n. 3, III,