570 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 9. zione, e di non adoperare i beni della Chiesa a proprio vantaggio, ma ad onore di Dio.1 Quindi rinnovarono al principe elettore di Sassonia la domanda precedente, ch'egli sostenesse nell’imminente dieta dei princijà elettori a Ratisbona la conferma della dichiarazione di Ferdinando. Il principe elettore acconsentì; anche il Langravio Guglielmo era pronto ad appoggiare le loro domande, solo desiderava che venissero istigati a muoversi anclie gli altri principi protestanti.2 Prescindendo dalla nobiltà la resistenza contro la riforma aveva il suo appoggio principale nella popolazione delle città, i cui capi ugualmente ai nobili avevano avuto la loro coltura all’università di Erfurt. Cionostante sarebbe stato relativamente facile per es. riguadagnar Heiligenstadt per il ritorno alla fede; i cittadini dichiararono nel 1574 al potestà Stralendorff, che essi sarebbero andati volentieri alla messa cattolica, solo se i preti fossero migliori. Di anno in anno il cattolicismo faceva di fatto dei progressi in Heiligenstadt. Nel 1584 ivi si contarono 2064 comunioni, nell’anno seguente oltre 3000. Si vigilò con sempre maggiore severità che nel consiglio comunale venissero accolti solo cattolici ; anche le processioni, prima consuete, furono di nuovo introdotte.4 Al contrario la forte Duderstadt, dove dal 1562 il culto cattolico era intieramente vietato, si oppose molto caparbiamente alla riforma cattolica, finché nel 1574 l’intiera cittadinanza ebbe apostatato. 5 Dopo che Daniele in occasione della sua visita ebbe rimosso i due pastori e di nuovo tolto ai protestanti le Chiese, i cittadini in principio andarono volontariamente alla messa cattolica; ma dietro l’influenza del consiglio e dell’anziano si cambiò presto la cosa. I frequentatori del culto cattolico vennero derisi, minacciati d’esclusione dalle maestranze, i loro figli colpiti dai maestri con la bacchetta. Inoltre il nuovo parroco ivi posto, un sacerdote del resto non esemplarissimo, si dimostrò debole di fronte alle pressioni dei protestanti, e di nuovo consegnò loro con volgare violazione dei suoi doveri una delle chiese di Duderstadt. Il pastore fulminò ora dal pulpito contro il papa e i cattolici, cui non si doveva ubbidienza. Il consiglio proibì ai cittadini di ascoltare la predica del parroco cattolico, e minacciò i disubbidienti di cacciarli dalla città.7 Allorché i visitatori domandarono la restituzione della chiesa ingiustamente tolta, la cittadinanza fu presa da una somma irritazione, essi giurarono di dare per la fede il 1 Knieb 165-170. 2 Ibid. 171 s. Cfr. Mobitz 122 ; Heppe loc. cit. 93. 3 Knieb 142. ^ Ibid. 203 s. « Ibid. SS. e Ibid. 133. 7 Ibid. 136 ss.