350 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 7. Nel pomeriggio del 23 agosto fu manifestata al re la v cita su l’attentato compiuto contro Coligny e nonostante l’iniziale resi-stenza, gli fu strappato il consenso all’ordine che portò nella notte seguente alla strage.1 Dapprima fu ucciso Coligny, quindi gli -’¡tri capi più distinti e nobili ugonotti che c’erano. L’orrore del Mattutino di Parigi, come in memoria dei Vespri Siciliani fu detta quella strage, fu colmo, allorché si scatenarono anche l’ampie nasse del popolo. Molti supponevano di sventare una congiura ugonoita ascoltando i comandi del re; altri volevano vendicare le crudeltà che finora i calvinisti avevano usato contro i cattolici. Presso non pochi però furono le inimicizie personali, la rapina, l’assassinio che li guidò. Anche alcuni cattolici furono colpiti; così cadde il dotto Pietro Ramus, vittima di un avversario filosofo, la cui deficienza scientifica aveva egli combattuto. Altri cattolici furono salvati dalla morte, non senza pericolo, per opera dei Gesuiti. 2 Lettere sovrane ai prefetti delle provincie in data 24 agosto-avevano cercato di rappresentare la strage, come un attacco privato dei Guise e Chàtillon. Ma già due giorni più tardi Carlo IX si vide costretto ad assumerne egli stesso la responsabilità. Egli lo fece sollevando l’accusa di alto tradimento contro Coligny e i suoi complici. Data la posizione di superiorità che aveva Parigi, non d<;ve meravigliarci, che alla notizia degli avvenimenti di là, anche nelle provincie si scatenassero le passioni del popolo. In pare; hie città, particolarmente dove i cattolici avevano sofferto durame ¡e per la frequente occupazione delle truppe calviniste, questi si sollevarono contro i loro nemici. Così si ripetè in Orléans, a Bo’.r-ges e Lione, più tardi a Rouen e Tolosa più o meno quello che era avvenuto nella capitale. Piccoli furono i torbidi nella Fo- cosa più gradevole» crede Philippson (Kurie 132, 137) di dover coneluii re che Caterina al più tardi in quel giorno abbia concepito il progetto di ucci' • re Coligny. 1 Per quanto siano stati trattati tante volte gli avvenimenti di Parigi ; 22-21 agosto 1572, pure manca ancora una narrazione strettamente critica che appaghi tutte le esigenze. Questo difetto l'hanno anche le recenti narrazioni di Ettore de la Ferrière (La Saint-Barthélemy. La veille - le ie lend'emain, Paris 1S92; cfr. Mabcks nella Hi ut. Zeitschr. LXXI1. 341). Tu-pson e Merki. Entrambi le caratteristiche relazioni di Gioacchino Opfer !<(horrenda tragedia», in data di Parigi 24 e 2C agosto 1572, che erano s: pubblicate con errori nelle dissertazioni della Si. Gatlisch-AppemcUisclu~u rrchmiitzigen Geseìlschaft 1S58, 100 s., trovansi adesso in una edizione più |,,‘ retta nella Zeitschrift fìir scliweìz. ICirchengcschichte, XII (101S), •>’> s>- 2 Vedi Soldan li, 457 s., 401 s., Fouquebay I, 029 s. Cfr. anche Dn‘R-Iesuitenfabeln 197 s. 11 protestante L. Geizkofler narra nella sua Sclbsthiu^ giaphic (edita da A. Wolf, Vienna 1873, 49 s.) come egli e i suoi comi11-11 siano stati salvati il 24 agosto 1572 da un prete cattolico.