La Chiesa Nuova degli Oratoriani. 811 sacre funzioni. Nel 1584 egli ammirò in quest’occasione il tabernacolo così prezioso come artistico donato dal cardinale Farnese.1 Nella facciata del Gesù, in cui Giacomo della Porta aveva lavorato dal 1576 al 1584,2 si legge anch’oggi il nome del grande cardinale, il cui anniversario il 13 marzo, sino al presente vi viene sempre commemorato con solennità.3 Come la grande chiesa dei Gesuiti trovavasi in una delle più aristocratiche parti della città, così anche i discepoli di Filippo Neri scelsero un simile luogo per il loro tempio. Era questo il rione Parione, dove in preferenza abitavano prelati, persone della Corte, dotti e librai; a sud-ovest della via in Parione si trovava ivi un antico sarcofago, il cosidetto Pozzo Bianco, che oggi ha trovato la sua sistemazione al Gianicolo presso la quercia del Tasso. Lì presso eranvi tre chiesuole: S. Maria in Vallicella, S. Elisabetta al Pozzo Bianco e S. Cecilia. Esse dovettero sparire, per far posto ad una nuova e grande Chiesa, che prese il nome di S. Maria in Vallicella. Nell’anno giubilare 1575 Alessandro de’ Medici pose la prima pietra in presenza di Filippo Neri. I mezzi li dettero due nobili fratelli, il Cardinale Pietro Donato Cesi ed Angelo Cesi vescovo di Todi.4 I numerosi seguaci di Filippo Neri, fra questi anche Gregorio XIII, sussidiarono l’impresa in maniera generosa. Nell’agosto e settembre 1578 il Papa visitò i lavori.6 L’affluenza del popolo dagli oratoriani, proprio allora, come ci comunica una notizia contemporanea, era assai grande, «per le buone opere dei preti della Congregazione dell’oratorio, che con la parola e con l’esempio insegnavano una severa vita cristiana». Gregorio XIII6 sostenne in gran parte le spese, per una propria cap- 1 Ofr. Ann. lift. Soc. lem 1584, Komae 1586, 9 s. J7 * Avviso di Ronui del 20 giugno 1584 elogia il « tabernacolo d’ingegnosa et stupenda architettura ». Urb. 1052, p. 240, Biblioteca Vat icana. 2 Ofr. G. Giovannoni in L’Arte XVI, 84 s. 3 Nella sacristía si conserva ancora un ritratto ad olio del cardinale, che raffigura l’intiera persona. 4 Vedi l’iscrizione in Forcella IV, 148, 15.3. Gir. Laxciani IV, 68 ; Tacchi Venturi in Ardi. Roma XXVII, 483 s. Una lettera scritta da Tarugi a nome di « padre messer Filippo » diretta al cardinale Borromeo in data 27 agosto 1575 con la domanda di un’offerta per la costruzione della chiesa in Sala, Docum. II, 445 s. s I/offerta di 1000 scudi per la nuova chiesa che viene costruita « a Pozzobianco per i preti di S. Girolamo » la menziona 1’* Avviso di Roma del lì» gennaio 1577, Urb. 1045, p. 222, Biblioteca Vaticana. e « His diebus nempe 17 Augusti et praecedentibus S. D. N. visitavit eccle-siam novam >S. Ma ria e in Navicella nuper per presbyteros congregationis ora-torii constructam ad quam quotidie magis fideles utriusque sexus conveniunt pi'opter bona opera dictorum sacerdotum, qui verbo et exemplo rectam vitae christianae disciplinan! ostendunt ». Mcjcantius, * Diarium, Archivio segreto pontificio. Ofr. Ciappi 17. Sulla visita della «nuova chiesa di Pozzobianco» al Io settembre * Avviso di Roma del 3 settembre 1578, Urb. 1046, p. 302b, Biblioteca Vaticana.