Le condizioni religiose nel Brunswick. 613 promettere che nulla si cangerebbe delle condizioni religiose esistenti sinora nella diocesi, e che i suoi eredi non dovessero avere alcun diritto sul principato.1 Se il duca Giulio nonostante che suo padre fosse cattolico, divenne un zelante promotore del protestantesimo, il suo cugino invece il duca Erico II di Brunswick-Kalemberg, nonostante l’educazione di una madre assolutamente protestante, era ritornato nel 1516 alla fede di suo padre c dei suoi antenati e quindi cercò di farla nuovamente trionfare anche nella sua terra con una visita generale delle chiese e con l’espellere i pastori ostili all 'interim. Solo mancavano preti capaci: dalla dieta venne sfruttata la costante necessità ch’egli aveva di danaro per estorcergli nel 1553 e 1555 il libero esercizio della religione, e il richiamo dei pastori evangelici. Inoltre Erico II stava raramente nel suo principato; quindi nel 1553 stabilì sua madre protestante come reggente, ed essa si adoperò per far perire il cattolicismo.2 Di nuovo sembrò che sorridesse ai cattolici una speranza, allorché Erico II nel 1576 si fidanzò con la cattolica duchessa Dorotea di Lorena. Già quando questo matrimonio era solo imminente, il convertito lìorlolfo Clenck. oriundo di Brema, e più tardi professore di teologia ad Ingolstadt,3 richiamò l’attenzione del nunzio Portia su questa circostanza, onde favorire la causa cattolica. Da lettere della sua patria egli affermava d’aver appreso, che ivi si era stanchi del continuo cambiamento di religione; egli stesso si dichiarava pronto ad abbandonare la sua bella posizione di allora per dedicarsi con tutte lo forze al ripristino della fede cattolica del nord.4 In un abboccamento a Costanza Portia cercò d’influire sul duca come su la sua fidanzata e su la madre. 5 Erico parve ben disposto, parlò della fondazione di un collegio di Gesuiti e accolse l’offerta di Clenck cui il duca Alberto V concesse inoltre l’emancipazione dal servizio in Baviera.6 Ma Clenck moriva già nel 1578; i suoi sforzi come quelli dei suoi due compagni erano senz’altro vani nel Brunswick, perchè il duca, che avrebbe dovuto appoggiarlo, sino al 1581 stette sempre lungi dalla sua terra.7 Più tardi 1 Lossen II, 564 s. Theinee III, 526 ss. 2 K. Grube nei Mist.-poUt. Blättern Gl (1888), 494-496. 3 Su lui !.. Pflegeb ibid. CXXXII (1903), 45 ss., 90 ss.); sulla sua attività in Brunschweig K. Schki.i.hass nelle Quellen und Forschungen XVI (1914), 91 sino al 142 ; Nuntiaturberichte V, xcvi-ci ; sulla progettata sua missione in Russia Pieeling, ¡Rome et Moscow, Paris 1883, 101 ss., 153 s. ; iSchelliiass loc. «it. XIII (1910), 296 ss., 306 ss., 332 s. 4 Portia il 20 marzo 1576, Nuntiaturberichte V, 376. 5 Portia il 20 e 21 ottobre 1575, ibid. 225 ss., 228 ss. Cfr. sopra p. 493. 6 Nuntiaturberichte V, 378. Clenck a Portia il 26 febbraio 1576, ibid. 384 s. Anche un altro convertito di Hamburg, che viveva a Roma, Gioacchino Delio, fece ¡offrire i suoi servigi al duca per la Controriforma in Brunswick^ Galli ad Erico li il 19 luglio 1577. in Scheixhass loc. cit. XVI, 113, n. 1. 7 «Al negotio, per cui [Clenchio] è passato ni ducato Brunsvicense, non s è dato principio per l’absenza del duca Erico, che si truova in Loieno < on ¿a moglie ». Portia il 30 luglio 1577, Nuntiaturberichte jl. 147. portia e Clenck erano in continua corrispondenza. Ibid. 132, 146, 159, 176, 197.