Filippo II e la guerra Turca. 233 si trascina come un rosso filo per tutto il pontificato di Gregorio e determina in gran parte il suo atteggiamento verso le potenze cristiane.1 Nel zelo che animava il papa, fu per lui particolarmente doloroso, che proprio al principio del suo regno minacciassero di sfumare le intenzioni d’un energico proseguimento della gloriosa vittoria di Lepanto a beneficio di tutta la cristianità. Non doveva meravigliare che gravi difficoltà venissero da parte del re di Spagna, poiché egli già sotto Pio V avrebbe voluto portare la guerra verso il nord dell’Africa, anziché verso il levante. Pure poteva sperare Gregorio di fare accettare i suoi desideri a Madrid, essendosi conquistato in sommo grado, nella sua legazione nel 1565, la stima di Filippo II e della sua corte.2 La parte decisiva di Gran-velia alla sua elezione, e la deferenza che il papa mostrò subito al re di Spagna3 potevano parimenti autorizzare la speranza di veder rimosse le difficoltà che fino adesso avevano paralizzato la lega.4 Gregorio spiegò il più grande zelo. Con lettere come pure a mezzo dei suoi nunzi e con le trattative cogli inviati in Roma egli si sforzò di muovere la Spagna e Venezia ad un’azione concorde contro il comune nemico, mentre allo stesso tempo si prendeva pensiero di portar senza ritardo a termine quella parte degli armamenti che spettavano a lui. Già al 16 maggio 1572 diresse a don Giovanni d’Austria che trovavasi a Messina un’ardente esortazione per l’apertura della campagna. Subito appresso inviò in quel porto il vincitore di Lepanto, Marcantonio Colonna, che egli confermò nel posto già avuto di comandante della flotta ausiliare pontificia.5 Le relazioni di questo romano dimostrano, che come già altre volte, anche allora, solo la Santa Sede seguiva una politica veramente disinteressata nelle questioni europee.6 Marcantonio Colonna al principio del giugno 1572 con le tredici galee pontificie s’incontrò con don Giovanni che raccoglieva in Messina la sua flotta. Il grosso delle forze di Venezia, a capo delle quali, secondo il desiderio della Spagna, invece di Venier, trovavasi Giacomo Foscarini, era presso Corfù; 25 galee condotte dal provveditore Giacomo Soranzo, erano giunte a Messina. L’inizio 1 Vedi Kabttttnen, Grégoirc XIII p. 1. 2 Vedi le * note di Venanzio da Camerino e * quelle di C. Speciani in Archivio Bon compagni in Roma. 3 Quanto mai stimasse il papa la Spagna lo dimostra il suo contegno nel in occasione di una contesa per la precedenza fra gli inviati di Spagna e di Francia; v. Maffei I, 43s.; Herre 248. 4 Xella « Congregazione per la Lega » furono assunti al posto di Bonelli e Rusticucci i cardinali Galli e Marco Sittich ; v. la * relazione di Arco del -4 maggio 1572 nell’A r c hi v i o di Stato in Vienna. A edi Guglielmotti, Colonna 314. 0 Vedi Gottlob nel VIIistor. Jfiltrimeli XVI, 394.