Dieta imperiale di Augusta 1582. 595- riori discussioni di accomodamento. Anche in questo senso Madruzzo riuscì. In un memoriale espose di nuovo all’imperatore gli svantaggi che l’innovazione tentata dal rappresentante di Magdeburgo doveva portare con sè per la costituzione dell’impero e per la religione cattolica. Infine ricordava a Sua Maestà con parole gravi che si rammentasse dei suoi impegni giurati per la difesa della religione cattolica e della sede apostolica. Come seppe poi Madruzzo, queste osservazioni fecero tale impressione in Rodolfo II, che nel discutere con i suoi consiglieri respinse tutte le ulteriori trattative di accomodamento, nel mentre, con la mano posta su la berretta, esclamò : « Fosse questa la mia corona imperiale, preferirei deporla, anziché cedere alcuna cosa che potesse recar danno alla religione cattolica. » 1 Disperando di ogni risultato l’amministratore di Magdeburgo il 28 luglio lasciò la dieta. « Io sono contento, scriveva il cardinale legato nello stesso giorno a Roma, nella condizione attuale delle cose, non è proprio tanto poco quello che è stato ottenuto».2 In queste parole vibra il dolore che non si fosse potuto ottenere di più, ossia l’esclusione dalla dieta di tutti quegli altri vescovi non approvati dal papa. Ma Madruzzo aveva tutti i motivi per essere contento, poiché fu pure « un importante risultato del partito della restaurazione cattolica, che per la loro recisa opposizione il preteso primate della Germania, e per di più il figlio di un elettore dovesse abbandonare la dieta con una sola riserva di diritto, senza che gli altri principi protestanti avessero preso seriamente a cuore la sua persona, e fatto propria la causa sua. » 3 Se in Roma, dopo il risultato tanto apprezzato4 circa la vertenza dell’intervento del rappresentante di Magdeburgo, si sperò in ulteriori risultati, non mancò la disillusione. I protestanti vendicarono la sconfìtta, che avevano subito, con la massima ritenu-tezza di fronte alla richiesta imperiale per gli aiuti contro i Turchi, e parteggiando fieramente per il consiglio della città di Aquisgrana diventata protestante, e per il mantenimento della libertà di coscienza ivi assicurata ai novatori in contradizione al diritto vigente. La posizione religiosa dell’antica capitale dell’impero era straordinariamente importante, poiché il suo passaggio dalla parte dei novatori doveva influire anche sui Paesi Bassi e su Colonia, ed aprire una breccia sensibile nel territorio del Reno inferiore restato ancora cattolico. Madruzzo riconobbe tosto l’intiera importanza anche di questa circostanza, ma non trovò nella maggioranza dei principi cattolici, quell’appoggio che sarebbe stato ne- 1 \ edi Nuntiaturberichte II, 189. 2 Ibid. 3 Lossen loc. cit. 655. 4 Vedi N■untiaturberichte II, xcii, n. 2.