Ijä lotta per la. diocesi di Münster. 631 vani aderiva ad Enrico, non vi era dubbio su ciò che si dovessero attendere dai suoi partigiani. Come si poteva azzardare, rimproverarono a lui, contro la decisione capitolare ora scritta, di far la postulazione di uno con cui non era stato fatto il capitolato? Westerholt rispose : egli e gli altri avevano mandato un capitolato anche ad Enrico e che questi l’aveva accettato. Come prova egli cavò fuori dalla tasca una lettera di Enrico, però non gli fu possibile leggerla, i due altri indignati corsero giù, e comunicarono agli altri canonici ciò che era accaduto.1 Del resto non rispondeva a verità che il duca di Lauemburg avesse accettato la capitolazione. 2 Ora era chiaro cosa significasse la presenza in Münster del-i’inviato Schrader, egli portò in un tempo ancora utile la lettera del suo signore, 3 e in meno di otto giorni egli aveva fatto due volte una strada di almeno 25 miglia. Egli e Corrado di We-sterholt avevano assestato un colpo fiero al partito di Baviera col sottrargli il decreto di postulazione. Westerholt4 si trova anche in seguito nel centro delle lotte, che ora di nuovo ricominciano. Da lui partono i più gravi colpi contro la Baviera; gli amici di questa dirigono tutti gli sforzi alla di lui rovina. Dapprima il partito di Cleve richiese il suo decreto di postulazione; ma era un’arma inservibile, finché era in contrasto la sua validità. •Solo Roma poteva fare qualche cosa in questa incertezza, il partito dei canonici anziani si rivolse là,5 per la conferma pontificia del divieto, con cui il decano aveva posto sotto la pena della scomunica il ritiro della postulazione. Anche i duchi di Cleve6 e di Baviera 7 mandarono informazioni e chiesero che si procedesse contro Westerliolt e i suoi aderenti. Un speciale inviato, il Giovanni von Eaesfeld, già alunno del Collegio Germanico, doveva riuscire in Roma ad ottenere che la rinunzia di Giovanni Guglielmo dovesse venire dichiarata nulla, e che i caporioni del partito antibavarese fossero citati a Roma.8 Quivi si era però d’opinione che non esistesse un motivo per un procedimento giuridico.9 Fu deciso, di lasciar la cosa nelle mani del nunzio; se possibile egli doveva riuscire a ottenere la nomina del duca Ernesto, o almeno a mantenere la postulazione di Giovanni Guglielmo.10 1 Lossen I, 457. 2 Ibid. 004. Più tardi egli l'ha sottoscritta, ma anche allora solo dopoché «Kli con invisibili intromissioni l'ebbe sostanzialmente cambiata. (Ibid. 007 s). :: Lossen I, 457-459. 4 Su lui Schwarz nella Zeitschrift für vaterländische Gesch. Ì.XTX (1911),60s. 5 II 23 aprile 1577, presso Theiner II, 292 s. 6 11 13 marzo e 10 maggio 1577. ibid. 287 ss.. 289 ss. ‘ Il 24 marzo e 31 maggio 1577, ibid. 290. 293. s Lossen I, 492 s. 9 Fabricio ad Alberto V il 20 aprile 1577, presso Keli.kk 4i0. 10 Breve del 10 aprile al duca Guglielmo presso Theiner II. 292, Iveixeb ** *■; al capitolo, presso Theiner II. 291; a Giovanni Guglielmo, presso Kellm