Cristoforo Cía vio e Giuseppe Kepler in favore del nuovo calendario. 211 amputo del ciclo di necessità porta seco.1 Alle ragioni svilup-ate da Clavio e da altri difensori cattolici del calendario Grego-ano, si accordarono due grandi astronomi protestanti, il danese ycho Brahe e il tedesco Giovanni Kepler.2 Più di tutti il Kepler parole e in iscritto prese parte per la riforma, con cui Gregorio veva solo favorito un bisogno pressante. Il nuovo calendario, usi egli prosegue, non è già del tutto immune da errori, pure è ìolto più corretto dell’antico calendario giuliano, e gli errori che so ancora contiene, sono insignificanti e lasciati appositamente er ragioni di utilità, e perciò anche la scienza rigorosa può serne contenta. I motivi religiosi elevati contro sono infondati, ;a per la loro natura, come per l’esperienza; i motivi politici ¡tti valere non sono contrari, ma favorevoli alla introduzione el nuovo calendario. La più parte dei popoli lo hanno già acetato, ed è una vergogna per i tedeschi, che essi, che hanno ovato l’arte per correggere il calendario, si oppongano ancora Ila riforma.3 Le parole di Kepler restarono in prima senza effetto ; solo nel 700 gli Stati protestanti dell’impero Germanico, la Danimarca, e più parte della Svizzera protestante e dell’ Olanda, abbando-arono la loro opposizione contro il progresso che presentava il uovo stile. Una diversità che ancora era restata nel computo Ile feste, fu tolta nel 1775 per impulso di Federico II di Prussia mezzo del Corpus evangelicorum. In Inghilterra il nuovo catenario fu accettato nel 1752, in Svezia nel 1758.4 Da allora tutti popoli cristiani si attennero al calendario Gregoriano, eccettuati ■i Stati aderenti allo scisma greco, prima fra loro la Russia, per 1 Sugli scritti di Clavio particolarmente la sua Explica tio. Romani calca-•ri a diriKirìt) XIII /*. .1/. restituii, Urlimi' 1603, cfr. Kaltkn.hui’.n'N'kk, l'olenilk ■•'N s. e Schuster, Kepler ">1 ». - Vedi Kaltenbritnner. Polemik 573 s. •’ Cfr. Schuster, Kepler 55 s. 4 Cfr. iiii'XER, Handbuch der Chronologie II, 321 s. ; Küiil, Chronologie 236 s. ; 'Kotkfkmj, Chronologie 50 e in Meister, Grundriss I. 307 s.; Menzel, Xeuere ’•'■«eh. der Deutschen IX, 260 s. II principe elettore del Brandenburg nel 1611 vi- ottenere dalla Polonia l'investitura e il ducato di Prussia aveva dovuto •' omettere l’introduzione del calendario Gregoriano, che seguì nel 1612. Nel latiuato ciò avvenne nel 1615 (v. Menzel VI, 6S, 115). Nella Svizzera i can-">ui cattolici l’accettarono nel 1584,’gli altri paesi soggetti Faccettarono nel !-'85-86. mentre i restanti territori protestanti solo nel 1700. Alcune piccole -‘Ili nei Grigioni cedettero la loro opposizione al nuovo « Z.vt » solo nel principio del secolo xix. Cfr. Bott, Die Einführung des neuen Kalenders in. Orau-hünden, Leipzig 1863; Moor, Gesell, voti Grauhünden II. 233 s.; Dierauer III, 355; Tiiommen nella Festschrift sur 49. Versammlung deutscher Philologen, Hasel 1907. 279. Nei Paesi Bassi alcune provincie già nel 1582 avevano aderito al nuovo calendario con la riserva contro la superiorità ecclesiastica del !'aPa (v. Stieve 64). Ofr. anche Goldscheider, Ueber die Einführung des neuen Kalenders in Dänemark un Schweden (Progr.), Berlin 1898.