L'importanza dei collegi e l’attività dei Gesuiti. 185 ecclesiastiche per questi istituti; prefiggendosi essi la conservatone della fede, per opera di pastori esemplari, cosa che i grandi papi dell’antichità ebbero sommamente a cuore.1 Dall’esposizione dell’autore si vede con meraviglia quanto numerosi furono i pregiudizi cui andò incontro in Roma l’istituzione dei collegi. Di fronte all’accusa che questi istituti fossero destinati solo ai poveri richiama l’autore l’attenzione sul collegio Germanico, presso il quale, in conseguenza di un esatto apprezzamento (ielle condizioni della Germania, preferibilmente veniva tenuto conto dell’aristocrazia. Che gl’istituti fossero affidati per la maggior parte alla Compagnia di Gesù, viene presentato come cosa ^solutamente giusta. Da più che vent’anni, dice l’autore, io conosco i Gesuiti come uomini dotti e virtuosi. L’operosità che essi piegarono in tutta l’Europa e nelle terre d’oltre mare, ha avuto per conseguenza, che gli eretici li temono ugualmente, come i buoni cattolici li stimano. Alle chiacchiere dei loro invidiosi non va dato alcun peso, la loro attività è generosa, meravigliosa la loro abnegazione. Con speciale energia viene richiamata l’attenzione sui frutti tangibili dei collegi. In essi vengono educati nella vera fede e nella vita cristiana coloro che si dedicheranno al servizio spirituale; da essi verranno fuori dotti e virtuosi pastori per la difesa della religione nelle terre ricolme di errori, e per il risveglio dei cattolici che sono là in tanto pericolo. Se non avesse il Signore inviato la Compagnia di Gesù, e quindi i collegi, in parecchie nazioni non sarebbe restata alcuna traccia della l ede cattolica. Gli eretici ben lo riconoscono che in queste due istituzioni vedono i loro primi avversari. In parecchie regioni sono gli allievi dei collegi, gli unici rappresentanti e difensori dell’antica ¡‘■de, in altre hanno essi richiamato numerosi erranti alla Chiesa. Con giusta soddisfazione ricorda 1’ autore anche i risultati nella conversione dei pagani. Di fronte a tali fatti, sono prive di ragione le accuse di coloro, che designavano gli edifici di alcuni collegi, particolarmente il collegio Romano, come troppo sontuosi per religiosi. Se il papa avesse innalzato un palazzo per i suoi uepoti, sarebbe il caso di parlarne, non però perchè egli ha fatto costruire nel collegio Romano un istituto per il miglioramento generale. Anche l’obbiezione, perchè proprio in Roma siano stati fondati questi collegi, trova la sua piena confutazione. Fra 1’ altro 1 11 principio canonico incontestabile, die il papa come amministratore di i beni della Chiesa possa trasmettere i possedimenti di un Ordine ad un ■litro, e elle egli, quando un convento, che da lungo tempo non lia più abitanti 0