588 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 9. richiamare i suoi sudditi alla Chiesa cattolica. Era naturalmente un’altra questione se Rodolfo possedesse le forze necessarie e la tenacia per eseguire questo difficile compito. L’imperatore Rodolfo e il suo fratello l’arciduca Ernesto, a cui era stata affidata l’amministrazione dell’Austria, erano in certo modo provocati ad intervenire dagli eccessi dei pastori protestanti i quali inasprivano talmente i loro uditori, che questi « ogni qual volta venivano da una predica avrebbero avuto la voglia di dilaniare con mani sanguinarie i papisti come idolatri e dediti al diavolo».1 Pur tuttavia il governo azzardò i suoi primi passi solo con timidezza,2 solo quando l’imperatore e suo fratello riconobbero la debolezza dei protestanti d’Austria, conseguenza delle loro lotte interne, essi intervennero con maggiore risolutezza incoraggiati e sostenuti dal duca Alberto di Baviera e dal nunzio pontificio. Nel giugno 1578 fu proibito in Vienna l’esercizio del culto protestante.3 Questo provvedimento che l’imperatore dovette prendere per mantenere la sua autorità di sovrano, colmò i cattolici della gioia più grande. « Sia lode a Dio», scrisse il consigliere imperiale dottor Giorgio Eder al duca Alberto, « che noi abbiamo vissuto questo giorno».4 Gregoric XIII scrisse il 13 luglio 1578 un Breve nel quale si congratulava con Rodolfo II per la sua maniera di agire.6 Due anni più tardi la lotta con gli stati protestanti era decisa in modo che i nobili e i baroni discordi fra di loro furono costretti alla difensiva. Mentre si scopriva chiaramente la debolezza interna e la totale mancanza di unione degli stati protestanti, per la restaurazione cattolica sorgeva un pioniere geniale6 nel figlio di un fornaio di Vienna, Melchiorre Klesl, che era stato ricondotto all’antica Chiesa dal gesuita Scherer.; Nel 1579 l’imperatore lo nominò proposto del duomo di S. Stefano e cancelliere dell’Università di Vienna. Due anni più tardi Klesl diventò vicario generale del vescovo di Passavia nell’Austria inferiore. Dietro sua proposta l’imperatore rinnovò nel 1581 la disposizione di Ferdinando I secondo la quale nell’Università di Vienna non poteva venir nominato come professore, o ammesso alla promozione, nessuno che 1 Vedi Janssen-Pastor IY13-™, 500. 2 Cfr. ,per ciò che segue, lo scritto esauriente (li Bikl. Die Einführung ll‘r Icathol. Gegenreformation in Niederösterreich durch Kaiser Rudolf II, 1570-1->N). Innsbruck 1900. Cfr. Bibl in Ergänzungsband der Mitteil, des Wienez UM-Instit. VI (1901), 575 s. 3 Vedi Bibl loc. cit. 88 s. * Vedi ibid. 91. 5 Vedi Theiner II, 347. ® Vedi Bibi. loc. cit. 7 Accanto all’opera in 4 volumi di II a u mer-P tjrgstaiì cfr. su Klesl le^lU. riente monografia di Kerschbaumer, Vienna 1865, a cui lian servito pure are i romani, e che pur tuttavia non scioglie tutte le questioni.