Architetti e pittori al servizio del papà. 5. Sebbene Gregorio XIII, che per il corso di studi era sopratutto giurista, non possedesse alcun profondo intendimento per l’arte, pure egli l’ha favorita, con generosità.1 Per quali motivi sia egli venuto a questo, risulta dall’espressione caratteristica per il suo nobile sentimento e per il tempo della restaurazione cattolica: anche il costruire è una forma di elemosina.2 La direzione suprema su tutte le imprese edilizie, anche sopra le opere di difesa, egli la pose nelle mani del cardinale Filippo Guasta-viilani.3 Un ragguardevole numero di artisti di tutta l’Italia fu occupato dal papa. Fra gli architetti spiccava Giacomo Vignola, oriundo del bolognese, e perciò, intimo di Gregorio XIII.4 Dopo la sua morte immatura il primo posto lo prese il romano Giacomo Della Porta. Sotto il forte influsso di Michelangelo e Vignola e straordinariamente fecondo, questo maestro segna nel campo dell’architettura il passaggio dal cinquecento al seicento. Egli raggiunse un’età di 65 anni. Su la sua vita del resto poco ci è noto; nè l’anno della sua nascita, nè quello della sua morte è stato stabi- 1 I * Mandati di Gregorio XIII sino ai due ultimi anni 1583-1585, son conservati intieramente in undici volumi deli’Archiivio di [Stato in Roma. Essi registrano le spese che il papa immediatamente ordinava per mezzo del tesorière generale, e ci orientano sulle opere artistiche e manuali che venivano ordinate immediatamente da lui. La serie molto più importante per l’arte che noi troviamo presso gli altri papi dei « Registri delle fabbriche », in Gregorio XIII trovasi ancora redatta in modo del tutto rudimentale. Nell’archivio di •Stato si trova solo un semplice volume eseguito senza metodo per gli anni 1588-1585. Una più grande importanza fra i camerali di Gregorio XIII l’ha la serie conservata intatta e inappuntabile dei * Registri della Tesorieri« segreta, essendo qui menzionati alcuni artisti quali Vasari, Lorenzo Sabbatini, Mascherino, Federico Zuccaro, Muziano, mentre sono del tutto omessi i nomi di altri. Bertolotti ha usufruito di questa serie, ma le sue comunicazioni sono qui pure lacunose e non sempre esatte. L’Atchivio segreto pontificio per Gregorio XIII contiene solo ben poche cos*e camerali. Un volume Diversa Carne-lalia 1573-1579 dà in sostanza solo copie dietro « Mandati ». Oltre le indicazioni delle opere di Ciappi e Baglione ancora in corso di stampa, potei io valermi per le imprese artistiche di Gregorio XIII di due altre * note sconosciute che io ho trovato nell’Archivio Boncompagni in Roma; e inoltre * « Memorie sulle pitture et fabriche di Gregorio XIII » e un * indice degli artisti da lui stipendiati. Per la sua .grande importanza io lo comunico in App. n. 100. Cfr. ibid. n. 76-80 anche le *note di Musotti, Archivio Boncom-Pagni in Roma. 2 Vedi 'Corraro, Relazione 274 ; Baglione 4 ; Wmssbach 8. 3 Vedi la * relazione di Bernerio in data di Roma 12 dicembie 15*3, Archivio di Stato in Vienna. 1 Ofr. l’interessante relazione dell'inviato estense del giugno 1572, Arch. itor. dell’Arte II, 254.