154 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 2. giorno dovette ricoverare da 7 a 8000 pellegrini,1 eppure vi regnò sempre il più grande ordine e non difettò niente. Ciò si dovette prima di tutto al papa che fece dire ai capi dell’istituto che se abbisognassero di qualche cosa dovessero andare da lui.2 Ma anche i romani e prima di tutti Marcantonio Colonna, Paolo Giordano Orsini ed altri nobili sussidiarono così generosamente questa confraternita, che i contributi che giungevano, erano sempre più grandi del consumo. Così potè l’istituto, durante l’anno giubilare, albergare e mantenere in tutto 144,913 pellegrini ciascuno per tre giorni. Inoltre si aggiunsero 21,000 poveri convalescenti per i quali ugualmente provvedeva la confraternita. Dei suoi soci dettero un esempio splendido il protettore cardinale Medici, il duca Alessandro Farnese, Paolo Giordano Orsini e altri nobili e prelati, servendo personalmente i pellegrini. Un servizio uguale di carità lo prestarono le dame dell’aristocrazia romana, con le pellegrine ospitate in un particolare edifìcio.1 « È bellissimo et piissimo spettacolo » scriveva da Roma il rappresentante del duca di Mantova il 21 maggio 1575 « il vedere i primi Romani continuare a questo loro servitio reputandosi di servir a Christo in quei pellegrini come dice l’evangelio: Hospes eram.-.. ».0 Un foglio con impressioni in legno, che i pellegrini riportarono nella loro patria, rappresenta le opere della fede mossa dalla ca- 1 Vedi Maffei I, 46, la cui narrazione si basa sulle * Memorie del Cardinal Galli, (Archivio Boncompagni ili Roma). Tu’ * Avviso di Roma del 28 maggio 1575, certo esagerando, ne enumera 12.000 per il sabato passato. Vrl>. 10U, p. 450, Biblioteca Vaticana. Cfr. 'sopra a pag. 122. 2 * « Il Papa ha fatto intendere a ministri deU'hospitale della Trinità che mancandogli cosa alcuna per sostentamento de’ peregrini mandano a pigliar a Palazzo». Uri). 1044, p. 450. Biblioteca Vaticana. s Vedi la relazione in Theiner II, 449, dietro la quale va rettificata l’esagerata indicazione di Manni 141. Ofr. Mucantitts, Diarium al 9 marzo 1575, Archivio segreto pontificio; vedi gli * Avvisi di Roma del 26 marzo, 2 e 23 aprile, 11 maggio (da sabato ad oggi mereoledì mangiarono alla Trinità 17.076), 28 maggio 1575 (da Natale nella Trinità sono state ospitate 120.000 persone, ciascuno tre giorni, la cui lista, il cardinale protettore Medici l'ha presentata al papa e furono spesi 40,000 scudi, non comprese l’elemosine ; sabato sera furon consumati 10.446 libbre di pane, 34 botti di vino, 1 botte di aceto). Vrh. 104), p. '378, 390, 410b. 453. Biblioteca Vaticana. Gfr. anche Tu-por.o 214 (l’incomodo errore di stampa « Trinità dei Monti » fu accolto pure da Hubner I, 74 e da Tiiurston 93) e la * relazione di Odescalchi del 23 aprile, (sin’ora furono albergati nell’ospedale della SS. Trinità 80.000 pellegrini). 14 maggio (spesso 4- 5- 6- e 7,000 persone nella SS. Trinità); inoltre nel n. 16 dell’App. la ‘relazione del 2 aprile 1575, Archi/vio Gonaaga in Mantova. 4 Vedi * Avviso di Roma del 2 aprile 1575, TJrh. 1044• P- 390' Biblioteca Vaticana, e Riera 28 s. s * Lettera di Odescalchi del 21 maggio 1575. Archivio Gonzaga in Mantova.