Eccellenti vescovi in America. 757 lamo de Loaysa, dell’ordine Domenicano (1540-1575) in due concili provinciali fece sancire le più saggie decisioni. Il suo successore Tu-ribio (1579-1606) si conquistò il titolo onorifico dì apostolo del Perù. Per introdurre le decisioni del Concilio di Trento, nella sua diocesi largamente estesa, Turibio non tenne meno di tredici sinodi diocesani e tre concili provinciali. Nel concilio del 1582 furono stabilite leggi in difesa della libertà degli Indiani e dei diritti religiosi degli schiavi negri. Anche in altro modo il zelante pastore si prese cura degli indigeni: li difese contro la violenza, vegliò per la loro istruzione nella religione, e fondò una particolare stamperia—la prima dell’America occidentale del sud — in cui furono stampati un catechismo scritto per suo consiglio nella lingua Quichua ed altri scritti religiosi. Turibio svolse la sua attività in tutte le parti della sua diocesi come padre dei poveri e consolatore degli infermi. Quello che quest’uomo straordinario ha fatto per la riforma del clero, per la cristianizzazione e civilizzazione dei suoi diocesani, durante i 24 anni del suo episcopato, è unico nella storia ecclesiastica di America. Due volte, fra difficoltà indicibili, e a ripetuti pericoli della vita; percorse la sua grande archidiocesi e si spinse nelle valli più elevate delle Ande sino alle più lontane abitazioni degli indiani, dovunque predicando e prendendo salutari provvedimenti. Egli avrebbe amministrato il sacramento della cresima a circa 800,000 persone. Chiese, monasteri, seminari, istituti di beneficenza annunziarono, nei luoghi più diversi, ancor per lungo tempo la gloria di questo grande pastore, cui Benedetto XIII nel 1726 riconobbe gli onori degli altari.1 Un territorio di estensione così vasta come i possedimenti spagnuoli in America non poteva avere operai in sufficienza. Fu quindi un pensiero felice, che la compagnia di Gesù si decidesse, di annunziare anche nel Messico, nel Perù ed al Cile la religione della croce.2 Nel Messico i Gesuiti ci andarono per desiderio di Filippo II. Il generale Borgia inviò il padre Pedro Sanehez, con undici padri, che nel settembre 1572 approdarono a Veracruz. Essi predicarono ivi ed a Puebla de los Angeles con tale esito, che entrambi le città li volevano trattenere. Rispondendo però al comando del generale essi si recarono nella capitale, dove nel 1573 eressero un collegio, e tosto anche delle scuole. Con un rapido succedersi sorsero collegi a Pazcuaro, Oaxaca, Puebla, Veracruz e Tepozotlàn.2 1 Cfr. Nicoseixi, Vita di 8. Toribio Alfonso Magrovesio, Roma 1726; BÉ-hengieb, Vie de St. Turile, Poitiers 1872. Sull'introduzione della stampa per parte di Turibio v. Dahlmann, Sprachkunde 71 s. 2 Cfr. P. De Aguillar, * Descriptio, Biblioteca Vaticana. 3 Cfr. per ciò che segue Sacchinus IV, 35, 64,99,210, 249, V, 64, 107 s., 224, Albore (f 1788), Hist. de la Compañía de Jesús en Nueva España I, Méjico 1841 s., e Astrain III, 123 s.