494 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 9. smetta.1 Con nostalgia attendeva che venisse riaperta la via nei luoghi della sua nunziatura.2 Alla fine del gennaio 1576 fu esaudito il suo desiderio; egli si recò a Pruntrut per visitare il vescovo di Basilea, quindi andò a Besanzone, e nel ritorno parlò con il vescovo di Strasburgo a Dachstein e circa il 22 febbraio fu di nuovo a Friburgo. Pochi giorni più tardi egli ricevè l’avviso di imprendere un nuovo e lungo viaggio, e questa volta dal vescovo di Spira. Alla fine del marzo egli vi giungeva, ma quasi subito tornava di muovo in Friburgo. Ana fine di maggio egli fu chiamato in un campo di azione del tutto nuovo.3 Portia non poteva quindi lamentarsi più di difettare di lavoro. Oltre a Friburgo ed all’abazia di Salem egli potè personalmente spiegar la sua azione nei tre vescovadi di Strasbuigo, Basilea e Besanzone, e da Besanzone per iscritto sul vescovo di Losanna, e le questioni in cui egli si intromise, o con lo stimolare o col rimproverare, non erano davvero di un carattere indifferente. In Friburgo stesso il nunzio, e in parte il sue compagno Sportilo si occuparono dapprima del disegno già tante volte discusso di un collegio per giovani monaci e della riforma di quella università. Friburgo poteva considerarsi come il luogo più adatto per un seminario monastico; 4 ivi si trovava pure una università cattolica, in cui potevano studiare i religiosi che verrebbero, ivi si trovavano i due monasteri quasi intieramente vuoti di Oberried e di Ognissanti i cui edifici e rendite potevano andare a vantaggio degl’istituti progettati.5 Si avevano in vista due di questi collegi, dei quali l'uno doveva essere adibito ai novizi dei mendicanti, l’altro a quello degli Ordini restanti. Allorché Sporeno alle cui cure era affidata la questione dei seminari, si preparò a visitare il monastero dei Guglielmiti di Oberried ven- 1 II 3 gennaio 157C, ibid. 300. Una lettera di Friburgo a Roma era stata per via un mese, cosicché Portia spesso pensava che le sue lettere fossero andate perdute. Ibid. cxm. 2 « Per non stare inutilmente tra queste mura con noia et crucio d'animo rinchiuso». Il 17 gennaio 1576, ibid. 307. ® Ibid. xix-xxii. * A Friburgo la maggior parte dei monasteri era in condizioni soddisfacenti o [buone ; così i monasteri femminili delle Penitenti, delle Terziarie, il convento per la povertà volontaria e in particolare quello delle Clarisse. «Ani'l»' i conventi maschili non danno motivo a lagnanze; particolarmente rallegra ¡1 contegno irreprensibile degli Agostiniani, che nella loro casa tengono mia scuola di latino e obbligano i loro confratelli a frequentare con premura i collegi universitari; una bella «libreria» era l’orgoglio del convento. Un alti" convento agostiniano nella città « ad Ognissanti » era in questo tempo [do •> visita dell’arciduca] interamente vuoto. Hikn I, 124. Ibid. 122 s. sullo stati' dei conventi della pre-Austria. s ]f«ntiaturbcrichte V, 10, n. 1, 131, n. 2, 133 osserv. e p. l. Gregorio XII all’arciduca Ferdinando 30 aprile 1575, in Eeisihaiìdt-Steffens 59.