Principali consiglieri - Indipendenza del papa. 41 il Galli, potè sembrare onnipotente. Egli era ministro per tutti gli affari importanti di politica estera e nello stesso tempo incaricato delle incombenze di segretario intimo di Sua Santità,1 perciò aveva una posizione del tutto eccezionale, cosicché conviene designarlo come il primo cardinale segretario di Stato nel senso moderno della parola.2 Con grande assiduità e tenace avvedutezza si dedicò egli agli affari.3 Per consolidare la sua posizione, allontanò i segretari che avevano servito Gregorio XIII durante il suo cardinalato e occupò il loro posto con i suoi aderenti.4 Anche per diventare il principale consigliere del papa, si era egli unito stretta-mente al principio del pontificato, alle persone cui allora Gregorio aveva dato in maniera speciale la sua fiducia. Quesiti non erano affatto, come già fu detto, i nepoti ; ma accanto a Carniglia, il predicatore di corte Francesco di Toledo, il famoso canonista spagnolo Martino Azpilcueta, il fedele maestro di camera Bianchetti, e il discepolo prediletto di Filippo Neri, Francesco Maria Tarugi, alcuni autorevoli cardinali come Farnese, Pacheco, Sforza, Sirleto e prima di tutti il silenzioso Morone, che veniva stimato come il diplomatico più intelligente e distinto della curia.8 i. Per la difesa dell’unione di entrambi gli uffici, ritenuta « incompatibile », scriveva Giov. Carga (1574) la sua Informatione del segretario et ¡segretaria di -V. 8., presso Laemmer, Monum. Vatican. Friburgi Brisg. 1861, 457-468. 2 V. Richard, La secrétairerie d’Etat apostoliquc. « Rev. d'bist. eccles. XI, 257. 3 Vedi Tiepolo 216. Contro la descrizione di IIììbner (Stinte V, voi. I, 135 s.) che giudica in maniera parziale e falsa ugualmente il Galli come pure Gregorio XIII, Hansen ha giustamente eccepito in Nantìaturbcrichten I, XXIX s. Ofr. Reiniiardt-Steffens p. cccxxiv s. Possevin nel suo * Sommario (v. App. nu. 66-70) attribuisce a speciale elogio di Gregorio XIII. che egli nei suoi 13 anni si servì di Galli «non dando a carne et sangue quesito offitio» e prosegue : « Et qui potranno dirsi altre cose del valore et pratica et giuditio del card, di Como già provato nel pontificato di Pio IV in cose importantissime e del concilio di Trento, di guerre»; Archivio Boneompagni in Roma. Ofr. anche la relazione del 1574 (Biblioteca Corsini in Roma in App.n. 14). 4 Poiché mancano i ruoli di Gregorio XIII, si può ricostruire solo in parte l'organizzazione della Segreteria di Stato. I nomi dei primi sei segretari in base al Bari. 577/1 presso Torse 125. Cesare Glorierio (segret. di brevi apost.) qui menzionato perdette nel 1584 il suo posto. Su questo severo atto di Gregorio vedi in App. n. 60, 1’* Avviso di, Roma del 14 novembre 1584, Biblioteca Vaticana, e Beltramt, Roma 48. Cfr. Bonamico, De Claris pontif. epist. script. Romae 1753, 255, 313. Su Ant. Boccapaduli (segret. dei Brevi famigliari) v. Renazzi II, 232 s. Beltrami fu l’ultimo prefetto della Cappella papale non musico; v. Habekl, Musikkatalog dér piipst. KapeUewarohivs, Leipzig 18S8, 8, 12, 25. G. B. Canobio ed Aurelio Savignano erano oriundi di Bologna. V. Barb. 57J,l, Biblioteca Vaticana; ibid. * Barb. 571,2, su la divisione dei negozi ai segretari. Sul segretario di Galli, Pietro Angelo Ioanninus v. Forcella Vili, 223; ibid. 359 l’epitaffio di Canobio. Segretario della cifra sotto Gregorio XIII fu Cristoforo Toretino; v. Meister, Oeheimschrift 51. Su i brevi di Gregorio XIII cfr. Wirz in Quell, zur Schweiz. QescMch, voi. XXI, xxvi ; su i suoi Registri v. Studien unii MitteiVungen aus dem Benedikliner o^den I, 200. 5 Vedi A. Tiepolo 268 s. ; v. la relazione di Ztiniga nelle N. Coleec. de docum. inéd. II, 119, 238; Tòrse 123. n. 1, 126, 250 »relazione del 1574 (Biblioteca