Re Giacomo prigioniero, caduta di Aubigny. 311 non restava con le mani inerti qualora si trattava della libertà e della vita del suo unjco figlio. Essa inviò ambasciatori in Francia e a Roma, essa scrisse a Beaton e a Madrid, scongiurò il re di Spagna almeno per un sussidio in danaro, e premette sui Guise a venire in aiuto di Giacomo anche senza la Spagna.1 Il zelo di Guise era difatti sommamente aumentato, anziché raffreddato per l’oppressione del suo congiunto Giacomo VI. Come Maria, così anche’egli pensò di procedere anche senza la Spagna; in questo senso egli scrisse a Gregorio XIII,2 cui anche Beaton assicurò le cose esser ora migliorate anziché peggiorate.3 Pure il papa aveva anche adesso i suoi dubbi se senza la Spagna fosse possibile di fare qualche cosa;4 tentò ancora una volta di guadagnare il concorso di Filippo all’impresa e gli promise di contribuire con un quarto delle spese.6 A Guise però egli fece sapere che se anche la Spagna non volesse o non potesse concorrervi, pure la Santa Sede farebbe tutto quello che era in suo potere.3 Dietro pressione di Maria Stuarda avvenne per ora almeno questo, che Enrico III di Francia inviò come suo ambasciatore in Scozia per aiuto di Lennox, prima Fénelon, quindi Meyneville. Ma Lviinox non era più possibile salvarlo. Alla fine del 1582 per un ordine strappato al re fu esiliato da Dunbarton; alla fine del maggio 1583 egli moriva in Francia.7 Meyneville trovò Giacomo VI di sentimenti relativamente favorevoli per la religione cattolica. Il re, scriveva l’ambasciatore, non vuol saperne dei tanti arroganti predicatori, scopre nella loro versione della Bibbia numerose falsità. Quando Meyneville lo persuase che solo dall’intervento delle potenze cattoliche vi sarebbe qualche cosa da sperare per lui, egli promise di non perseguitare i cattolici. La divisione dei lord protestanti porge al re la speranza di liberarsi presto dal loro potere.8 II ritorno di Meyneville in 1 Philippsoiì loc. cit. 330. Kretzschmar 81 s. Il suo ambasciatore al papa i Bellesueim, Schottland II, 151, n. 1) fu il gesuita Enrico Samarie, il quale '""varasi quale medico presso Maria sotto il nome di de la Rue. Su lui v. Poixen in The Month CXVII (1911), 11 ss., 130 ss. La sua lettera credenziale per Gre-tfirio XIII In Theineb 1582, n. 65 (III, 373). Anche Alien scrisse al papa il J- settembre 1582 dopoché apprese la notizia dell’arresto di Giacomo: in Thei- «'• 1582, n. 64 (III, 372 s.). 2 Galli a Castelli il 15 (25) ottobre 1582, in Kretzschmab 155. :: 9 settembre 1582, in Thhner 1582, n. 64 (III, 372). 4 Galli loc. cit. 5 « E poi per levar affatto a S. Maestà ogni pretesto..., ®. Stà si è reso-iuta di far qualche cosa di più de le forze sue etc. » Galli a Taverna il 24 ottobre (3 novembre) 1582, presso Kretzschmar 158. 6 Galli a Castelli il 29 ottobre (8 novembre) 1582, ibid. 159. T Beli.ksiieim, Schottland II, 157 ss. Philippson loc. cit. 341 s., 475. 8 Castelli a Galli 20 (30) maggio 1583, in Kretzschmar 165. Allorché il re *1 otte un banchetto all’inviato di Francia, il quale aveva domandato per la