Macchinazioni di Parry. 323 ma lo indirizzò al nunzio Campeggio. Per mezzo suo Parry chiese in Roma un passaporto per poter venire, senza timore dell’Inquisi-zioi:«, alla città eterna. La sua preghiera fu esaudita, pure Parry non si recò in Roma, ma cercò in Francia presso sacerdoti inglesi ài --.i-appare scaltramente un’approvazione del suo preteso attentato; ma invano.1 Al contrario egli trovò ascolto presso il secolare Morgan, l’agente di Maria Stuarda; presentato da lui al Nunzio Ragazzoni, egli dette a questi una lettera per Roma, che in sostanza non conteneva altro che la domanda di un’indulgenza plenaria, e l’assicurazione che egli aveva vissuto sempre da buon cattolico, nonostante alcune esitazioni in cose politiche.2 Ragazzoni inviò il 18 dicembre 1583 la lettera, ma vi aggiunse che lo ave\ ano messo in guardia su Parry ; il 25 dicembre ripetè egli che il papa non dovesse fidarsi di quelli che si spacciavano per esilia’! inglesi, parecchi di essi essendo spioni.3 11 primo gennaio 1584 Parry rinnovò la sua profferta, che egli munì questa volta di una più ampia motivazione. Con la grazia di Dio egli pensa di compiere presto un’impresa cui vuol sottoporsi per il bene generale, per la pace di tutta la cristianità, per riportare l’Inghilterra all’ubbidienza verso la Sede Apostolica, per la liberazione di Maria Stuarda. Se gli riuscirà, presenta al papa una preghiera: come lui si sobbarca ad un’impresa così perico- lo a senza ulteriori riguardi, senza promesse e speranze, così pure il papa potrebbe compiacersi di concedergli un’indulgenza plenaria, e di ritenerlo per un figlio fedele della santa, cattolica e apostolica Chiesa romana. Ragazzoni trasmise l’8 gennaio 1584 anche questa proposta; aggiunse però per la terza volta l’avver-t:monto «Parry è conosciuto troppo bene; qui la sua fama è. cattiva ». Si potrebbe credere che gli avvisi fossero stati ora bastanti; pure il segretario di Stato cadde, per così dire, ad occhi aperti, nella rete tesagli. Un fatto egli non lo attendeva da Parry; ma bergli una semplice indulgenza plenaria potè sembrargli una a senza pericolo. Così quindi scrisse a Ragazzoni, con una imprudenza incomprendibile, che l’oggetto cui si riferivano le due lettere di Parry erano di una tale natura, che fintanto che egli non chiedeva niente di più, non si perderebbe niente a prestarglisi fede.1 Insieme inviò la lettera richiesta da Parry. Il papa, dicesi * Lingahd vili, 178. - l no sguardo su tutta la corrispondenza su la questione presso Pollen ‘oc- cìt. 74-76. Già n 17 iugii0 1583 Orichton da Lione lo aveva messo sull’avviso. TnEiXEB ni> App 7g4 ’ «Le due lettere del Parri sono in materia che non si perde niente dan-p ' 1 credito, sinché non passa in altro ». Galli il 30 gennaio 15S4, pressa 0LLra » The Monili C, 75.