820 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 12. tini, e inñne la grande fontana a piazza del Popolo, disegnata da Giacomo della Porta, e quella avanti al Pantheon. Esse furon tutte ornate di belle iscrizioni latine.1 Il fiorentino Taddeo Landini, che aveva eseguito il più bello dei tritoni a Piazza Navona,2 prese anche parte alla fontana eretta dal Magistrato Romano, che è stimata la più graziosa delle fontane romane,3 e che più tardi diventò celebre sotto il nome di fontana delle Tartarughe. Quest’opera d’arte sta in una piazza relativamente piccola, avanti al palazzo Mattei a fianco del grande percorso stradale che dal Campidoglio conduce al Vaticano. Modesta è pure la decorazione della fontana e il suo motivo. Quattro giovani agili, di bronzo, con un braccio toccano l’orlo della tazza superiore, mentre essi alternativamente appoggiano la gamba sinistra o destra su delfini che sprizzano acqua in una rotonda conchiglia. La grazia raffaellesca delle figure di bronzo dette occasione, che se ne riportasse il disegno al grande Urbinate; in realtà Giacomo della Porta ne ha ideato il disegno, Landini ha eseguito l’insieme, eseguendo secondo la maniera della sua patria, in opposizione alle abitudini romane, la parte figurata in bronzo, l’architettonica in marmo giallo. Da qui sorsero i delicati contrasti di colore.4 Le tartarughe che dettero il loro nome alla fontana, sono un’aggiunta posteriore del secolo xvn.5 Se Gregorio XIII per la sua premura per le fontane di Roma si presenta come il precursore del suo grande successore Sisto V, ciò vale molto di più per la sua attività nel miglioramento delle strade di Roma. L’occasione prossima a porvi mano l’offrì anche qui l’avvicinarsi dell’Anno Santo. Al senso pratico del papa non poteva sfuggire l’indecenza, che l’accesso, che conduceva a due belle basiliche in ogni tempo visitate dai pellegrini, quella del Late-rano e l’altra di S. Croce in Gerusalemme, passasse per un luogo deserto, colmo di rovine e di prunai. La via non solo era difficile e lunga, ma anche pericolosa, perchè ivi non vi si trovava 1 Vedi ì’ui.vio-Feriilicci 85; Baglione C. 82; Lanoiani II 236, IV, 78-79. Cfr. Lanoiani, Acquedotti 129; Rodocanachi, Monumenta 114. L’aspetto della grande fontana nella piazza del Pantheon prima della sua trasformazione l,er oliera di Clemente XI si deduce dalla figura in O. A. del Pozzo, Raccolta d. princip. fontane di Roma, Roma 1647. Al tempo di Gregorio XIII (1581) appartiene anche la Fontanella del Facchino presso ¡S. Maria in Via Lata ; vedi il periodico Romana Tellus II (1913), 50. 2 Vedi Baglione 60. Su T. Landini cfr. Orbaan in Repert. fiir Kunstivis-senschaft XXXVII, 30 n. s Vedi Fttlvio-Ferrucci 222. * Ofr. Baglione 60 ; Bergner loc. cit. 41. iSu una « giostra » in Piazza Mattel ci informa un * Avviso di Roma del 27 luglio 1574, Archivio di Stato in Vienna. 6 Vedi W. Friedlander in Kunstchronilc del 27 maggio 1910. Ofr. anclie H. iSemper in Mitteil, des bayr. Kunstgewerbevereins 1892, 58.