Politica finanziaria - Confisca dei feudi 765 al contrario spesso fu aggiunto il provento del sussidio. Sulle celebri cave di allume della Tolfa nel 1576 erano stati fatti così grandi assegni che superavano di duemila scudi gli introiti.1 Se si deve prestar fede alla relazione di Paolo Tiepolo, nello stesso anno le alienazioni erano cresciute all’altezza di 530,000 scudi; ossia sin quasi alla metà di tutti gli introiti, che importavano 1,100,000 scudi. Dopo aver sottratto le alienazioni, i 100,000 scudi per stipendi e 270,000 scudi per le spese militari e per le nunziature, restavano, secondo Tiepolo, alla Camera apostolica, come puro introito annuo 200,0002 secondo un altro computo, 281,966 scudi.3 Questa somma non bastava per le spese straordinarie, come il sussidio all’imperatore, ai re di Polonia e di Francia. Tesoriere generale nei primi anni di Gregorio XIII fu il suo compatriotta Tomaso Gigli. Alla fine del 1576 gli succedette Lodovico Taverna; al posto di questi subentrò nel 1581 Rodolfo Bon-figlioli, parimenti un bolognese.1 Questo esperto uomo esercitò nelle questioni finanziarie la massima influenza sul papa.5 Dietro il suo consiglio, Gregorio XIII, che già fin dal 1573 aveva acquistato un numero di beni feudali per mezzo della devoluzione o col denaro,“ si decise ad energici provvedimenti fiscali col cui mezzo era facile conseguire grandi somme. Fu ordinato un rigoroso esame di tutti i titoli di possesso. Esso dette risultati sorprendenti. Si trovò, che numerosi possessori di beni o di castelli di molto valore, da lungo tempo non avevano sborsato il canone; presso altri fu assodato che essi contro ogni diritto erano subentrati al posto d’una famiglia estinta e solo autorizzata a succedere e che essi tenevano i beni di questa, solo come ipoteca, dopo l’estinzione della quale essi erano obbligati alla restituzione. Con la precisione dell’esperto giurista, Gregorio XIII, sulla base di autentici documenti esaminò le relative questioni, 1 Vedi Ranke, Papste I», 271. Cfr. * « Entrata d. rev. Cam. Apost. sotto il pontificato di Gregorio XIII fatta nell’a. 1576-1577 » nel Coti, 219 della Riti o tee a di Gotha. Questo riassunto trovasi in numerose altre biblioteche, anche nella Biblioteca di Upsala (Ms. Celsius H. 315, 318), però variano spesso le cifre. 2 Vedi P. Tiepolo 210. Cfr. Cocquelines a Maffei I, 451. Ranke (loc. cit.) stima Tiepolo assolutamente fededegno, non così Hofler; v. Annali d. religione IV, (1837), 411. 3 Vedi il documento in Montz, Les Arts III, 1, Paris 1882, 62-63. Dietro riassunto del Cod, Pio 73, p. 368s. dell’Archivio segreto pontificio alla camera restarono 315,060 scudi. 4 Cfr. Moroni LXXIV, 291 ; Marti miri 66. L’iscrizione funeraria di Bon-figlioli in Forcella IX, 525. 5 Vedi le * note di Taverna nell’A rclxivio Bon compagni in Roma. c'fr. App. n. 66-70. 6 Su ciò cfr. oltre Maffei I, 105, 313, anche la * relazione di Bernerio inviata da Roma il 12 dicembre 1573, Archivio di Stato in Vienna