616 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 9. Pietro Canisio dopo una sua visita a Giovanni von Hoya allora ancora vescovo di Osnabrück aveva detto che nessuno sulla terra sembrava esposto a così grandi pericoli e difficoltà, come i vescovi della Vestfalia e in genere nella Germania. Se il papa non stesse in guardia alla loro morte i settari piomberebbero sui vescovati e se li approprierebbero. Forse sarebbe consigliabile, che i vescovi durante la loro vita si scegliessero dei coadiutori, onde venisse tolta ai settari l’occasione d’infiltrarsi nell’elezione di un nuovo pastore.1 Giovanni von Hoya seguì questo consiglio. In principio come vescovo di Osnabrück egli era ancora piuttosto indifferente verso la riforma; - ma dopo che per le pressioni di Commendone e Canisio, ebbe ricevuto l’ordine sacerdotale e la consacrazione episcopale, dimostrò del zelo.3 Ma non senza sua colpa la sua salute andò sempre più deperendo,4 la vista però della sua morte imminente per i cattolici andava congiunta con paurosi timori poiché Hoya raccoglieva nelle sue mani le tre diocesi di Osnabrück Münster e Paderbona e il duca Enrico von Lauenburg, un rivale scaltro e potente già arcivescovo di Brema, congiunto in matrimonio, pensava a costruirsi un ragguardevole ducato civile permanente con le rovine di altri vescovati del nord. Per potersi riparare dallo scaltro e potente Lauenburg anche Münster dovette cercare di procurarsi l’appoggio di una distinta famiglia cattolica principesca. Fu quindi di somma importanza per le diocesi di Vestfalia, che il duca Guglielmo IV di Julich-Cleve-Mark reggente del più ampio principato nel nord-est della Germania tornasse al cattolicismo dietro il consiglio dell’amico di giovinezza Werner von Gymnich. Sino al 1566 Guglielmo consapevole 0 no aveva favorito nel suo territorio la nuova dottrina, ma tre editti dell’anno suindicato furono emanati assolutamente secondo 1 sentimenti della restaurazione cattolica; dopo circa il 1570 mostrò la più seria volontà di volere conservare e ristabilire il cattolicismo. I suoi figli Carlo Federico e Giovanni Guglielmo, furono educati da Werner von Gymnich rigorosamente nella fede antica; le due figlie maggiori però erano già troppo radicate nel luteranesimo da poter nutrire molta speranza per la loro conversione. ‘ Una gran parte nel consolidamento della religione cattolica fra il popolo di Cleve spetta ai Gesuiti.6 1 A Francesco Borgia il 27 gennaio 1566, Canisii Epist. V, 169. 2 Lossen I, 224 s. 3 Canisii Epist. Y, 581. Il permesso di Pio V al vescovo per pubbli' ‘‘11 il Catechismo romano, presso Kexxer 386, cfr. 390. 4 Suilla sua malattia Schwarz nella Zeitschrift für vaterländische Gest1- usw. LXVIII (1910), 50. s Keller 5 ss., 27, 86. Janssen-Pastor V15-16, 226 ss. I 6 Janssen-Pastor V16-16, ¡227 s.