Esperienze mistiche di Teresa di Gesù. 101 La vita interiore di Teresa per mezzo dei suoi scritti che trovarono una diffusione quasi immensa nella lingua di tutti i popoli cattolici, raggiunse un’ importanza che sale oltre la stretta cerchia dei grandi cultori della mistica. Naturalmente esperienze mistiche si sono sempre date nella Chiesa, dacché il primo martire, Stefano, vide il cielo aperto, e l’apostolo Paolo fu rapito in estasi al terzo cielo; gli scritti dei primi padri della Chiesa, alcuni di Cipriano e di Origine ce ne danno non di rado notizie ; e sebbene illusioni e invenzioni si siano fatte valere in questo oscuro campo già fin dal movimento montanista, pure la Chiesa tenne fermo alla loro possibilità, ed in casi non del tutto rari, alla loro realtà. Il cristianesimo stesso, così nella sua dottrina, come nel suo culto, è ricco di misteri e posa intieramente sul mistero di tutti i misteri, il dogma della SS. Trinità, che opera con la missione della seconda e terza Persona divina per l’istruzione e la redenzione del-l’umanità, e per dimorare nell’anima dei singoli ; però nessuno può dire che l’opera dello Spirito Santo nelle anime non debba andare mai oltre l’azione ordinaria della grazia. Così, anche i grandi fondatori degli Ordini e i santi del secolo xvi, tutti senza eccezione, ebbero doni mistici, naturalmente senza che la storia dei papi abbia avuto occasione di entrare più da vicino in questo punto. Al contrario in Teresa le cose sono essenzialmente diverse. Potrebbero forse addursi tutte le apparizioni mistiche già presso i suoi predecessori ; pure prima di essa l’intiero campo della mistica in tutti i suoi gradi giammai era stato così profondamente trattato e in tutte le sue particolarità così chiaramente descritto. Teresa è in questo campo la scopritrice che arditamente valica un mare ancora sconosciuto e conquista per la Chiesa un nuovo regno spirituale. Dopo che i suoi scritti prima della sua canonizzazione furono esaminati dalla Chiesa e trovati inreprensibili, sotto la protezione dei papi ha guadagnato una tale considerazione che essa, una donna, l’unica del suo sesso, si può paragonare con i grandi dottori della Chiesa.1 Nonostante la singolarità dell’oggetto, non deve per altro lo storico dei papi anche dinanzi a Teresa la mistica passare con noncuranza. Il valore di questi scritti come di tutto l’indirizzo cui Teresa ha aperto la via, va inteso e giudicato sopratutto dalla sua relazione con la speciale corrente spirituale dell’evo moderno. Gl’innegabili progressi del secolo xvi portano a traviamenti e esagerazioni; sempre più forte eleva il capo quella tendenza che vede 1 Così scriveva anche Pio X il 7 marzo 1914: «Tanta tamque utilis ad ^alutarem ehristianorum eruditionem fuit haec femina. ut magni» iis ecclesiae Patribus et Doctoribus, quos memoravimns [Gregorio Magno, Anseimo, Crisostomo!, ant non multimi, aut nihil omnino cedere vldeatur».