606 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 9. tolica, suscitò intorno meraviglia inaudita. Si temette che il pro. cesso per i beni spettanti al capitolo di Hildesheim potesse venire ripreso con un nuovo vigore e la religione cattolica venisse rimessa nei suoi antichi diritti. Ma i principi protestanti di Sassonia, Brandeburgo, Assia, Palatinato renano e Wiirtemberg si volevano bensì arricchire a profitto del «Vangelo» ma non fare sacrifici; e così o felicitarono il duca di Baviera per l’avvenuta elezione o non mossero un dito per annullarla.1 II duca Giulio fu straordinariamente irritato per il naufragio del suo disegno, ma finalmente venne nella decisione di non voler mettere i capelli canuti innanzi tempo per questo.2 Fu altra cosa di Adolfo di Ilolstein ; egli cercò nella maniera più premurosa di sistemare suo figlio almeno come coadiutore e successore del duca Ernesto. Ma nonostante tutte le promesse dell’Holstein, per l’amministrazione vescovile di Hildesheim la sua « coadiutoria » era considerata siccome « perpetua ruina e danno » della diocesi. Il duca Ernesto, un carattere simpatico, che dovunque sapeva rendersi presto caro, ma nella età delle passioni giovanili non inumine da errori morali, quando fu eletto vescovo di Hildesheim non aveva ancora venti anni; egli aveva spesso esitato se dovesse restare nello stato ecclesiastico. 4 Per perseverarvi molti avrebbero visto volentieri, che e-li andasse per un tempo a lioma. Egli stesso importunò il nunzio h.rtia durante la sua permanenza a Frisingia, che gli agevolasse il viaggio di Eoma.5 Alla curia si sarebbe desiderato che egli conducesse seco il suo cugino, il figlio del duca di deve e prevedibilmente vescovo di Miinster;6 Alberto V aveva in animo di dare come terzo compagno il giovane duca di Holstein.7 Nonostante tutte le difficoltà e le op|i< moni riuscì al consigliere di Baviera ed inviato di Alberto V a Roma dopo il suo ritorno da questa città, di ottenere che Ernesto nel mai' ) 1->‘J venisse realmente a Eoma, però senza i desiderati compagni.8 Ivi d giovane principe restò sino alla fine del 1575, severamente sorveglia-" 'la* due suoi educatori, ciò che poi ebbe come conseguenza, che egli dimenticasse la lotta contro la sua vivace natura, e tutti i suoi buoni propositi qualora potesse divenir padrone della sua libertà.9 In Hildesheim, Ernesto si trattenne soltanto dal 30 ottobre 1580 sino al 3 giugno dell’anno seguente,10 e pure questa breve dimora 1 Lossen I, 144 s. 2 Ibid. 146. s Ibid. ; Bertkam 297 s. * Nuntiaturberichte III, 88, 141, 179. s Portisi a Galli il 21 ottobre 1573, ibid. 1S9. e Portia a Galli il 17 febbraio 1574, ibid. 340. i Ibid. s Ibid. 384. . .. 9 Lossen I, 334-358. iSulla fuga del giovane duca da Roma e il ^ torno, v. K. Schellhass nelle Quellen und Forschungcn X (1907), A-'1' io Bertram, 290.