124 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 2. vano una vita in comune in S. Girolamo della Carità in via Monserrato.1 D’ora in poi Filippo fu in condizione di lavorare in misura più grande alla rinnovazione morale di Roma. In questo riguardo egli operò indicibilmente come confessore.2 Dal mattino prestissimo era occupato nell’aseoltar confessioni ; solo verso mezzogiorno faceva una sosta per celebrare con commovente devozione fra molte lacrime e come in un'estasi la santa Messa;3 a sera lo si trovava di nuovo sino a tarda notte al confessionale. Innumerevoli migliaia in quei quaranta anni del suo sacerdozio hanno a lui aperto la loro coscienza; egli possedeva il dono di rimandarli come uomini nuovi. Inoltre conobbe il modo di moltiplicarsi allo stesso tempo, colmando altri del suo zelo e preparandoli come cooperatori per una cerchia più lontana.4 Egli non faceva il predicatore nelle chiese; ma raccoglieva, comunemente nel pomeriggio, alcuni visitatori nella sua camera, e parlava ad essi di cose spirituali, della bontà di Dio, della fugacità di tut-tociò che è terreno, nella stessa semplice maniera con cui egli era abituato da secolare. La sua intima commozione faceva profonda impressione. Presto la camera del Neri fu troppo piccola per la folla dei visitatori; egli si formò attorno a sè una cerchia ognora crescente di alunni e di discepoli, fra i quali eranvi uomini per nobiltà e per coltura altolocati, quali Giovanni Battista Salviati e molti appartenenti alle più distinte famiglie dei Cardinali ; inoltre il dotto medico Modio, 5 l’inviato fiorentino Ales- Cai’OGrossi (« i akiN'a in 11 Buonarroti. 3" serie, vol. 1 (giugno 1884). La fotografia presso Kerh. Pippo Buono 83. limi. 70 l'accesso alla cella cangiata in cappella e a p. 71 l’oratorio stesso in cui Filippo dimorò per una generazione. Su i ricordi del santo ivi conservati v. db Waal, Roma Sacra 174. 1 Capecelatro I. 214. Nell’archivio dell’arciconfraternita di S. Girolamo. Filippo è nominato per la prima volta il 12 luglio 1552. Nella congregazione ordinaria della confraternita essendo concesso un permesso per Natale al sacerdote Francesco Mnrsuppini di Arezzo, fu messo come suo sostituto Filippo « cum eisdem honorilms et oneribus. e col patto, che al ritorno del suddetto p. Francesco gli debba restituire il suo luogo ». Il 13 giugno 1553 indirizzò Filippo un’istanza alla Congregazione: «Deinde 1). I’hilippus Florentinus renun-tiavit salarium pro servitio futurum, offerens servire velie suo arbitrio ». Nell'anno 1558 egli è fra i deputati e(l intervenuti alla seduta della Congregazione. (Pasquetti 56). Secondo Mebkle (Coite TrUl, II. 170 in base al Diarium di Massarelli VI, 26 aprile 1550) egli sarebbe stato l'anno innanzi rappresentante del duca Cosini» per prestare ubbidienza a Giulio III. I’erò capo di quella ambasceria non fu Filippo Neri, ma Filippo dei Nerli. lo storico. Cfr. Kneller nella Zeitschrift für kathol. Thcol. XLI. (1917). 472 s. In seguito a ciò va corretto anche il nostro racconto, vol. VI. 42. n. 1. 2 Capecelatro I, 222 ss. a Ibid. 220. 4 Ibid. 226 ss. s Editore delle poesie di Jacopone da Todi (Roma 1558, Napoli 1615); v. Böhmer nei Romanischen Studien I (1871), 140.