Riforma dell’ordine Carmelitano. Ili vembre 1568, cominciarono la vita monastica nella maniera dei Carmelitani Scalzi.1 Frattanto Teresa aveva eretto, nell’anno 1568, due monasteri di claustrali, a Malagona e Valladolid. Proprio da questo momento Teresa è entrata in un periodo intieramente nuovo della sua vita. Le visioni mistiche durano tutt’ora, essa anzi vi sale gradi sempre più elevati ; ma principalmente è ora Teresa, la fondatrice di monasteri, la rinnovatrice del suo Ordine, che attira a sè l’attenzione. La fama se ne propaga per la Spagna : alle volte è un membro dell’alta aristocrazia, alle volte è un pio mercante che le porge la mano. In una angusta carrozza che per lei doveva sostituire il chiostro, viaggia ella da un punto all’altro; alle volte è nel cuore della Spagna, in Toledo o Segovia, alle volte su al nord, a Burgos o Valencia, altre volte di nuovo nell’estremo sud, a Siviglia e Granata. Il più sovente dopo lunghe trattative in mezzo a molte difficoltà le riesce d’innalzare un nuovo monastero, in principio molto meschino, che presto in seguito si rassoda e sviluppa.2 Astraendo dal monastero riformatore di Avila, essa in pochi anni, dal 1567 al 1582, ha dato vita a non meno di altri sedici monasteri di monache, sebbene in questo tempo la sua attività, come fondatrice, fosse due volte interrotta per anni. La prima pausa dal 1572 al 1574 si congiunge all’opera di Gregorio XIII su la riforma dei Carmelitani calzati. Il tentativo del generale dell’Ordine Rossi in Spagna, non aveva raggiunto l’esito desiderato; per la pressione di Filippo II commise ora il papa a due Domenicani una nuova visita. Pietro Hernandez doveva riformare i Carmelitani della Castiglia, e Francesco de Vargas quelli dell’Andalusia. Hernandez cominciò il suo compito a Pa-strana; ciò che egli ivi intese di Teresa lo empì di ammirazione, che per la fondatrice dei monasteri portò all’esito forse sgradito, di costituirla prioressa del suo antico monastero dellTncamazione ad Avila. Al contrario ciò significò per lei un importante progresso, poiché Hernandez fece le sue lodi in Madrid avanti al re ed al nunzio Ormaneto.3 Il favore di Ormaneto tornò a profitto della riforma di Teresa singolarftiente per lo sviluppo del ramo maschile dell’Ordine. Al primo monastero maschile in Durvello, che presto venne trasferito a Mancera, se ne aggiunse nel 1569, sempre per le cure personali di Teresa, un secondo a Pastrana. Secondo l’ordine del generale Rossi il suo zelo nel fondare non doveva oltrepassare il numero di venti monasteri di uomini; molto desiderabile sarebbe stato però per i 1 Fundaciùnes c. 13-14, loc. cit. 201 ss. 2 Essa stessa ha descritto le fondazioni da lei fatte, nel Libro de Uiì Fun-daciones, La Ftjente LUI, 179-250. 3 A età Sancì, n. 497, p. 228 s.