Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 2. Alle guerriglie del difuori si aggiunsero anche difficoltà interne. Non era affatto chiaro, se il nunzio avesse il diritto di togliere a Gracian i suoi pieni poteri. Teologi giuristi cui Teresa chiese consiglio, risposero negativamente.1 II re in un editto ai magistrati, probabilmente dopo aver interrogato in precedenza Roma, dichiarò invalide le dichiarazioni di Sega intorno all’Ordine.2 La confusione giunse al sommo quando, Gracian, con grande dolore di Teresa, si lasciò indurre il 15 ottobre 1578 a convocare un nuovo capitolo provinciale in Almodovar, e ivi, in base a presupposta autorizzazione pontificia, a pronunciare la separazione dei Carmelitani riformati dagli altri, a dar loro una propria provincia, ed a inviare finalmente a Roma 1’ ambasceria già da lungo fissata. 3 Il capitolo non ebbe naturalmente altro effetto se non che il nunzio ine fu maggiormente irritato. Anche l’ambasciata a Roma si mostrò pienamente inutile a causa dell’ imprudenza degl’ inviati. 4 La sorte della riforma parve disperata, quand’ecco che Sega ad una parola del re e alle rimostranze degli amici di Teresa, al principio del 1579 improvvisamente cambia il suo parere 5 Riportandosi ad una espressione di Sega, Filippo II gli dette quattro assistenti, fra i quali il domenicano Pietro Hernandez, il quale doveva consigliarlo su la questione dei Carmelitani.0 Il 1“ aprile 1579 seguì un editto del nunzio in favore dei Carmelitani riformati; con questo Sega li sottrasse all’autorità dei non riformati, e dette loro finalmente come vicario il priore di Valladolid, Angelo de Salazar, il quale seppure non appartenesse alla riforma, le era però favorevole.7 Un parere del 15 luglio 1579,8 sottoscritto dal nunzio e dai suoi assistenti, raccomandava presso il re quello che era stato il desiderio più ardente di Teresa: la separazione delle due tendenze dell’Ordine, in due distinte provincie. Già nel maggio, dietro pressione di Teresa, erano stati inviati a Roma due carmelitani, per ottenere l’erezione di una particolare provincia.9 Poiché Tostado trovavasi ivi ed era im- comision de nuestro padre [Graeiaul no acabó, aunque murió el nuncio». Pur tuttavia le vessazioni dei Carmelitani di Ávila e la carcerazione di Giovanni della Croce furono ordinati da Toledo. Teresa il 16 (al 19) gennaio 1578, La Fuente LV, 161b. 1 Acta Sanot. n. 796. 2 II 9 agosto 157S. ibid. n. 798. 3 Ibid. li. 611 ss. * Ibid. n. 834 s. 0 Ibid. n. 835 s. ; « Ibid. n. 832. 1 II decreto edito presso La Fuente LV. 35S s. 8 Edito ibid. 360 ss. 9 Acta Sanct. n. 833, 836.