Progetti di riforma per la Germania. 429 •iccettare la conferma pontificia, emettere la professione rii fede, e farsi dare la consacrazione sacerdotale.1 Boma si potrebbe dimostrare disposta a favorirli ed amichevole vergo i Tedeschi, e perciò con celerità dar corso alle domande che vengono dalla Germania. È accaduto da poco tempo che un abbate tedesco dovette attendere tre anni, con spese insopportabili per avere la sua conferma. In seguito a questi indugi e a questo trascinare di cose, i prelati si fanno installare nei loro benefici dall’autorità laica senza la conferma di Roma ; ma diventati una volta in un punto disubbidienti alla Sede apostolica, così lo sono anche in altri, e alla fine passano all’odio contro Roma. 2 Inoltre dovrebbero venire accordate per la Germania ampie facoltà, in alcuni casi per temperare la severità delle leggi ecclesiastiche, perdonare i peccati e le pene ecclesiastiche la cui assoluzione è per sè riservata alla Sede apostolica. I vescovi, dice il cardinale di Augusta, dovrebbero avere in misura più ampia che non adesso il diritto di collocare dotti sacerdoti, i quali in caso di eresia, o di altri peccati oggi molto comuni in Germania possiedano l’autorizzazione con pieno potere di assolvere. L’ésperienza quotidiana insegna che nè il clero nè il popolo si lasciano indurre a rivolgersi immediatamente al vescovo nonché alla Sede apostolica per venire assoluti.3 1 vescovi stessi non di rado sono incappati ugualmente nelle pene ecclesiastiche 4 e dovrebbero avere nel Nunzio chi li sollecita. «E così potrebbero venire rimossi molti gravi mali che oggi sembrano incurabili». 5 Purtuttavia sembrava ad altri meglio, che il diritto a tale autorizzazione venisse tenuto esclusivamente dai nunzi, poiché i vescovi tedeschi mancavano della necessaria cognizione del diritto canonico.6 Anche il cardinal Truchsess limita infine i suoi desideri, nel mentre egli vuole che solo vescovi meritevoli di stima siano muniti di tali straordinari poteri.7 I desideri e i motivi del cardinale di Augusta (morto il 2 aprile 1573), i quali in eguale maniera esponeva anche il nunzio Bartolomeo Portia,8 fecero impressione in Roma; nel corso dell’anno 1574 furono spediti brevi al successore del cardinale Ottone in Augusta, come anche ai vescovi di Wurzburg e di Ratisbona nei quali vengono in parte raccolti i suoi progetti.9 Anche il desiderio dei cattolici tedeschi di avere fra loro oltre il nunzio alla corte imperiale un maggior numero di rappresentanti della S. Sede, fu accolto da Gregorio. Già nel 1573 egli ne inviava uno nella Germania superiore e allo stesso tempo 1 Sghwabz loc. cit. il. 2 Ibid. 46. 3 Ibid. 12, cfr. 18, 48. 4 Ibid. 58. 5 Ibid. 12 s. 0 Ibid. 60. Ibid. 18. Cfr. Mebgentheim I, 134-145. * Xuntiaturberichte III, 315-317. 9 ilEBGENTHEIM I, 91 SS., 145.