166 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 2. sostituzione. Nel giugno 1583 chiese egli ad uno del Sacro Collegio, in qual tempo si fossero avuti meno cardinali. L’interrogato giudicava che sotto Alessandro VI e Paolo II il numero fosse sceso a ventiquattro. Ancora tanti? rispose il Papa. Da questo si concluse che egli volesse far scendere il numero dei cardinali a quello prescritto al concilio di Costanza.1 Dopoché il 22 agosto 1583 morì Marcantonio Maffei, e il 25 novembre Renato Birago, in un tempo in cui alla curia si era perduta ogni speranza di un accrescimento del supremo senato della Chiesa, ne seguì uno del tutto inatteso. Il 13 dicembre 1583 ci fu concistoro.2 Dopo esauriti gli affari correnti i cardinali volevano già alzarsi per andar via, allorché il papa rivolse loro il seguente serio discorso: se anche grazie a Dio la sua salute non lasciasse alcunché da desiderare, ed egli con fondamento potesse attendersi alcuni anni di vita, pure per quanto ne era giunta notizia a lui, nel Sacro Collegio alcuni orgogliosi agivano colle solite arti per l’elezione del papa.3 I colpevoli sarebbero perciò incorsi nelle pene ecclesiastiche di Pio IV, pure egli voleva ancora una volta generosamente assolverli. Però onde reagire contro costoro nell’ avvenire, aveva egli deciso di fare una nuova creazione, ma subito onde gli eletti potessero comparire pubblicamente nelle imminenti festività del Natale. Quindi senz’altro Gregorio cavò fuori una lista e lesse i seguenti dieciannove nomi : Giovanni Antonio Facchinetti patriarca di Gerusalemme, Gian Battista Castagna arcivescovo di Rossano, Alessandro de’ Medici arcivescovo di Firenze, Rodrigo de Castro arcivescovo di Siviglia, Francesco Joyeuse arcivescovo di Narbona, Michele conte della Torre vescovo di Ceneda, Giulio Canani vescovo di Adria, Nicolò Sfondrato vescovo di Cremona, Antonio Maria Salviati, Agostino Valier vescovo di Verona, Vincenzo Laureo vescovo di Mondovì, Filippo Spinola vescovo di Nola, Alberto Bo-lognetti vescovo di Massa, Giorgio Radziwill vescovo di Vilna, Matteo Contarelli prodatario, Simone Tagliavia d’Aragona figlio del duca di Terranova, Scipione Lancellotti, uditore della Rota, 1 Vedi * Avviso di Roma del 1° giugno 15S3, Urb. 1051, p. 237*>, Biblioteca Vaticàna. 2 Vedi sullo- stesso argomento Santo ri, Autobiografia XIII, 153 (invece di 13 lesse 12 dicembre). Mttcantitts in Tiieiner III, 483 s. ; * Avvisi di Roma del 14 e 17 dicembre 1583 (Biblioteca Vaticana), in App. n. 50-53 e 54; »relazione di Odescalcbi del 12 dicembre 15S3. Archivio Gonza|ga in Mantova. Gir. Maffei II, 364 s. ; Ciaconius IV. 69 s. ; Gitlik-Eubel 51. s Come Santobi (Autobiografia XIII, 156 s.) riferisce, si credette che il papa alludesse alle pratiche di Medici iier M. A. Maffei. Secondo un * Avviso di Roma del 31 dicembre 15S3 si disse che il papa abbia saputo delle ¡pratiche del Delfino per una elezione papale e che il Delfino sia morto di dolore allorquando si vide scoperto. Urli. 1051, p. 529, Biblioteca Vaticana.