Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 10. sacerdoti secolari.1 Allo stesso scopo servivano i seminari ponti: i eretti in Braunsberg e Olmiitz dal gesuita Possevino, ai qu !i Gregorio XIII nel 1578 dette il loro statuto. In questi i giovani, non solo della Livonia, Lituania, Pomerania, Prussia, Ungheria e Russia, ma anche della Svezia, Gotlandia, Norvegia e Danimarca «dovevano essere formati scelti operai per quella grande vigna I Signore e per la restaurazione dell’antica fede e pietà».2 Braui -berg, l’unica grande città che si era mantenuta fedele alla fi :e cattolica, sembrò particolarmente adatta ad un tale istituto, poiché posta in mezzo alle fiorenti città commerciali Danzica e KònU -berg, stava in continua e facile comunicazione con la vicina Svezia, per clima‘ed abitudini di vita non molto differenti, od inoltre ivi si erano fissate molte distinte famiglie della Scandinavia e Finlandia, i cui figliuoli con la fondazione di un convit: ■ potrebbero venire mossi a frequentare la scuola di BraunsberR o in questo modo assieme ai loro congiunti venire messi a conoscer a della dottrina cattolica. Come i gesuiti di Wilna spinsero la loro attività nella Samogizia, quelli di Riga e Dorpat in tutta la Livonia, così quelli di Braunsberg cercarono di estendere la I -o opera nella Prussia, nella Danimarca e nella Svezia.3 2. La formazione di missionari per la Svezia protestante and; a ricongiunta alla speranza, che si era presentata sotto Gregorio Xi il, di riconquistare anche questo regno al cattolicismo. Questa speranza si fondava nel contegno di Giovanni III, pervenuto al governo nel 1568. Giovanni, cui dopo la morte di suo padre Gustavo Wasa era toccato il ducato di Finlandia, si era sposato nel 1562 con Caterina Jagellona, la sorella di Sigismondo Augusto di Polonia. Nel contratto nuziale fu a lei garantito il libero esercizio de! la sua religione; essa poteva prendere due preti cattolici nella ia corte.4 Questa cattolica pervenuta nella reggia protestante si coni- 1 Vedi Spannocchi, Relatìone 294; Maffei I, 340. Sulla chiesa nazionale t't-i polacchi, S. Stanislao dei Polacchi, con il contiguo ospizio fondata 1 i• > 1 cardinale Hosio nel 1575 (cfr. Th. Treterits, Theatrum virtutum St. card. Il'’“1 Braunsbergae 1879, 103 s.), vedi Kolberg, Beiträge zur Gesch. (ics h •' ",l-4. Bàthory, Braunsberg 1910, 25 anche Bokatynshi in Am. der Krakauer Ak»(i 1911. Ixi chiesa in cui si trovano numerosi monumenti polacchi, fino al 191i apparteneva al governo russo. Ora è stata resa al ricostituito regno polan " 2 Vedi Theiner, Sch weden I, 529 s., II, 153 s. s Vedi Theiner, Schweden I, 533 s., II,. 322 s. Hipler, Literaturgesch. Bist ums Ermland (Mon. hist, Warm. IV), Braunsberg 1873,166 s. ; Ehrenberi;. ' ' l'reusseii xvn ; Benrath nella Zeitschr. des Westpreuss. Gesch.-YereinsXIj (l'W Zaleski I, 1, 9 s., 387; L. ¡Daae nella Hist. Tidskrift III, Kristiania 1895, 4 Vedi Bi.vudet, Le St.-Siège I, 93 s., il quale dimostra che i due capi** lani aulici di Caterina non erano gesuiti travestiti, come spesso era stato credili"-