Tipografia pontifìcia e riforma del canto liturgico. 197 gorio XIII, la cui prima produzione fu la traduzione arabica dei Vangeli impressa in 4000 esemplari.1 Con l’erezione di una tipografìa pontificia in Roma coincidono i primi disegni di una riforma dei libri corali, cioè una nuova redazione delle melodie del canto liturgico. Il punto di partenza lo costituì un breve del 25 ottobre 1577, che incaricava Giovanni Pier Luigi da Palestrina ed Annibaie Zoilo di rivedere i libri liturgici di canto, tenendo conto delle mutazioni del messale e del breviario, apportate con la riforma Tridentina, e rimuovere gli errori musicali introdottivi. Entrambi gli artisti si accordarono dapprima a riformare il Graduale; Palestrina il Proprium de Tempore, Zoilo il resto. Nel breve tempo di un anno, alla fine del 1578, il manoscritto era pronto per la stampa e si sarebbe potuto porre iruino alla pubblicazione. Però a ciò non si venne. Entrambi i maestri, invece di attenersi precisamente al loro incarico, avevano compiuto un intiero rimaneggiamento del graduale che si a.'somigliava, non ad una riforma, ,ma ad un rivolgimento. Ad un tale lavoro, che era in opposizione alle sue intenzioni, rifiutò Gregorio l’approvazione e la protezione. Il Papa che favoriva anche l’accademia di S. Cecilia, non volle alcuna novità nel campo liturgico.2 Una prova della sua volontà severamente conservatrice ce la dà pure il breve del 25 gennaio 1575, che per «sempre» confermò il rito della Chiesa di Milano.3 Con particolare gioia pensa lo storico alle premure di Gregorio XIII per il ritorno degli Atti pontifici da Avignone e da Anagni4 e i suoi tentativi per ritrovare la corrispondenza di Adriano VI.51 danni in materia di archivio contro cui già avevano 1 Ofr. Maffei II, 160 ; Saltini in Giornale degli Archivi Toscani IV, 2591 ss. ; Moutor I, 43 s. ; Cfr. anche Beetolotti, Le tipografie orientali e gli orientali ■'iti a Roma, Firenze 1878. Il gesuita P. Eliano portö a Venezia nel 1578 «polsini e madri di caratteri de la stampa arabica, che è de la Camera Apostolica, per farli nettare e rinfrascare ». Gaxm nella sua * lettera del 6 decembre al nunzio di Venezia fa pressione perchè Tengano rimandati. Una * lettera di Galli del 19 aprile 1578 aveva autorizzato il nunzio a pagare sino a 150 du-*•'< ti per la stampa arabica. Nunziatur. di Venezia XXIII, Archivio segreto Pontificio. - Dietro le isummentovate e fondate ricerche di Molitor I, 47 ss., 236 s., 230 s., 259 s. Un * Avviso di Roma del 17 Imaggio 1578 comunica dopo aver menzionato la nuova stampa del Papa, che questi aveva dato a Palestrina l’incarico « di riformare il canto fermo et levare via la longhezza et parti estreme quello». Urb. 1046, p. 157b, Biblioteca Vaticana. La notizia spesso ripetuta (cfr. Wichmann, Gesch. Aufsätze II, Leipzig 1887, 2 s.) che Gregorio XIII sia il fondatore della Congregazione di S. Cecilia è errata ; ‘v. A. Dii Santi in Civ. eatt. 1919, I, illls. 3 Vedi Magistbetti, Cenni sul rito Ambros., Milano 1S95, 55 ; Molitor I, 57 s. 4 Cfr. Studi e documenti VIII, 12 s. ; Neues Archiv f ür ältere dmtsche> Oesch, XIV (1889) 350. 5 Vedi il nostro vol. IV 2, 155 n. 2.