42 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 1. Gregorio XIII, in principio non sufficientemente pratico degli affari di Stato, fu prudente di prender consiglio da uomini esperti : però ciò non ostante non fu a loro affatto facile d’influenzarlo, poiché Gregorio tenne molto alla sua indipendenza1 ed era straordinariamente sospettoso.2 Già prima di essere papa egli non aveva stretto particolare amicizia con alcuno ; elevato alla sedia di san Pietro, s’accrebbe il suo ritegno verso gli altri. Un uomo di governo, così egli amava dire, deve trattenersi da stringere amicizia con chicchessia, onde non si creda, che egli venga dominato da costui.3 Dei suoi disegni non metteva a parte alcuno, e si atteneva strettamente fermo alle decisioni prese dopo matura riflessione. La sua maniera breve e recisa rendeva ben difficile il contradirlo. Galli teneva conto di queste qualità e si piegava ai desiderii del suo Signore che, del resto, col tempo cooperò agli affari diplomatici il più possibile.4 Non ostante gl’intrighi dei suoi invidiosi,3 Galli seppe mantenersi nelle grazie del suo Signore durante tutti i tredici anni del suo pontificato. In questo lo favorirono particolarmente due qualità del papa : Gregorio, di una natura molto riconoscente per cui non dimenticò in alcun momento i servigi che gli rendeva il Galli ; d’altra parte sfuggiva un cambiamento nelle personalità direttive, poiché temeva di procurarsi la fama di volubile. 6 Così egli aderì con fermezza fino alla suà morte ai due principalissimi cooperatori, ch’egli subito dopo la sua elezione aveva chiamato, il segretario di Stato Galli e il datario Contarelli. Essi vennero da lui tenuti in alta considerazione 7 e anche corrisponden- Corsini) in App. n. 14. Riguardo ad Azpilcueta v. I. Nicii Erytraki l’itm-cotheca I. 1 s. L’influenza di Tarugi la rileva Aless. de Medici nella sua * relazione del l(i ottobre 1573 Archivio di Stato in Firenze. Su l'opinione di Morone cfr. anche la «relazione di C. Capilupi del 30 gennaio 1573 Archivio Gonzaga in Mantova e Ztlniga nelle Colecc. de docum. inéd. CII. 124. Su l’opinione di'Sirleto v. la * lettera di Odescalchi del 24 aprile 1574. Su ¡quella ili Sforza la * lettera di P. Strozzi del 7 aprile 1576, Archivio Gonzaga in Mantova. N. Da Ponte (Relazione 16) nomina come molto influenti presso Gregorio XIII anche i cardinali M. A. Colonna e quello di Lorena. 1 Vedi in App. n. 14 la »relazione del 1574, Biblioteca Corlsini in Roma. Per l’assolutismo di Gregorio XIII, come rileva la «relazione Serguidi del 1581 (Archivio di Stato in Firenze, Med. 3605, p. 108) non pochi cardinali furono in disaccordo con lui. 2 Cfr. in App. nn. 81-85 le note di Speciani, Archivio Boncompagni in Roma.’ Vedi anche Grottanelli A. Piccolo/nini 59. s Vedi la * nota di Speciani loc. cit. i Vedi in Ajpp. n. 14 la ‘relazione del 1574, Biblioteca Corsini in Roma. Cfr. anche Torse 128 s. La testimonianza di Galli contraddice all’asserzione di P. Tiepolo (p. 215), il ipapa di preoccuparsi il meno possibile degli affari di Stato. Fr. Gerini * riferisce al 27 giugno 1572 che il papa si occupava principalmente di affari di Stato. Archivio di State in Firenze. s Cfr. P. Tiei-olo 218 ; v. anche Colecc. de docum. med. CII, 124. 6 Vedi in App. n. 14 la «relazione del 1574, Biblioteca Corsini. " Vedi le * Memorie di Galli p. 70 ; cfr. anche in App. nn. 71-85 le * note ili Speciani, Archivio Boncompagni in Roma.