Caterina dei Medici intorno alla notte di S. Bartolomeo. 353 permettere il sorgere di un sentimento di vendetta. Essa fece loro assicurare che non per odio contro gli Ugonotti, non per principio e neppure sulla base di un accordo con qualsiasi altra potenza, ma solo per la necessaria difesa, per mandare a vuoto e punire la congiura di alto tradimento dell’ ammiraglio e dei suoi compagni aveva il re seguito una condotta certo eccezionale, ma in questo caso necessaria. In questi esposti viene sviluppata una formale teoria del diritto di morte dei sovrani, ed alla questione perchè il delitto di Coligny non fosse stato punito per via legale, si risponde, che ciò avrebbe provocato la guerra civile.1 È caratteristico per Caterina che essa presso gli Stati cattolici d’Italia, presso il papa e Filippo II tenesse un discorso alquanto diverso. Anche di fronte a queste potenze si parlò di una congiura di Coligny e degli Ugonotti. Ma insieme Caterina si sforzò di far credere che essa nel suo zelo cattolico aveva da lungo tempo progettato una tale vendetta contro gli eretici ed i ribelli. Poiché questa sostituzione di un motivo religioso passò presto nella letteratura contemporanea, non può meravigliarsi che la polemica protestante mettesse la carneficina principalmente a carico del papa. Oggi si sa che a Gregorio XIII non ne spetta alcuna colpa, che egli non prese qualsiasi parte nè alla preparazione nè all’esecuzione della notte di S. Bartolomeo.2 Una tale partecipazione era 1 Vedi Platzhoff, Mordbefugnis 59 s. - Cfr., per citare solo i più recenti autori non cattolici, Philippsojt, Kurie 12ii ss., 132 e Platzhoff, Mordbefugnis 55. A loro si unisce Töene (Gregor XIII tuni die Bartholomäusnacht. Ergänzende Beiträge in Oefversikt af Finslca Vetens-l.'iljy, ; oeietetens Förhandlingar LI [1908-1809j, Afd. B. n. 1); Tome osserva: Pliilij»jison «ha esposto con una forza dimostrativa che persuade, come la fami-serata notte parigina di S. Bartolomeo in nessun modo possa essere stata """ tata in precedenza fra il papa e il re di Francia, e che in ogni caso i (.uè papi, pio v e Gregorio XIII in nessun modo furono prima avvertiti» (p. 1). Aliena resta indecisa, e con il materiale che sin’ora possediamo non può es- ■ 1 - ¡'Unitivamente risoluta, la questione, quale valore abbia l’asserzione del Cardinal di Lorena, il quale più tardi espressamente si gloriò di avere avuto ■•"tizia in precedenza della trama contro gli Ugonotti. Secondo una conferenza lì: I- Uomier, tenuta all’istituto di Francia il 24 ottobre 1913 e pubblicata nella ,!‘ ■<' du Seizième Sièele I (1913), 529 s. avrebbero il detto cardinale, il duca 'ii Auinale ed Enrico di Guise, già il 15 aprile 1572 concepito il disegno del- 1 uccisione del capo dei protestanti in occasione delle nozze di Navarra. Contro Questa opinione hanno intanto mosso dubbio Valois e Picot (v. Acad. d. hii'ript. et Beiles hettres. Compte-rendu 1913, 512s.); Mambjol (Catherine de ■¡'édicisi, Paris 1920, 194) la designa come una semplice ipotesi. Romier opina «nche che il cardinale abbia fatto partecipe il papa del suo disegno. In ogni (as" si potè trattare solo di riflessioni totalmente generiche su l’occasione propizia per un C0ip0 COI1tro gli Ugonotti in occasione delle nozze di Navarra, uuali allora, come risulta dalla relazione di Castagna del 5 agosto 1572 u Theineb I, 327; cfr. hettres de Cath. de Médieis IV, lxxviii) erano come ■■'•laria. Che Gregorio XIII «ne prit aucun part a la préparation et à l'exé- iJA8T0tt, Storia dei Papi, IX. 23