258 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo a. rica e perciò lo scoppiare di una guerra europea.1 Egli disapprovò perciò anche i preparativi bellici di Filippo, che esortò di cercare il realizzamento delle sue pretese non per la via violenta e sempre pericolosa delle armi, ma in un giudizio imparziale. Anche Filippo avrebbe voluto volentieri raggiungere lo scopo per una via pacifica, però si oppose in ogni guisa ad un arbitrato pontificio. Gregorio, che non poteva certo desiderare un ulteriore ingrandimento della Spagna, ne fu così sconcertato da esprimersi: se la Spagna vuol far la guerra non la deve fare almeno con il danaro della Chiesa. Pertanto rifiutò decisamente al re di Spagna l’ulteriore riscossione delle tasse ecclesiastiche. Filippo II non isi lasciò deviare nè per il contegno del papa, nè per la minacciosa intromissione della Francia e dell’Inghilterra. Sembravano imminenti complicazioni militari, quando il 31 gennaio 1580 venne a morte il re Enrico.2 II re di Spagna, contro la sua solita abitudine, agì con celerità ed energia dietro il consiglio di Granvella chiamato nei primi del 1579 a Madrid, dove aveva raggiunto la più alta influenza; tosto concentrò le truppe ai confini del Portogallo e impose a quelle autorità di riconoscerlo come sovrano. Gregorio fu stimolato da più parti del Portogallo ad intervenire. I governatori e la duchessa di Braganza lo pregarono d’invitare Filippo II a deporre le armi ; la duchessa spiegò nello stesso tempo al papa la futilità delle pretese di Antonio, priore di Crato. Anche questo pretendente invocò l’appoggio del- papa, che egli trattava come suo alleato, altrimenti pensava di rivolgersi alla Francia.3 Nel modo come stavano le cose, Gregorio dovette limitarsi al tentativo di mantenere la neutralità e impedire complicazioni militari a mezzo di un suo legato di pace. Su tale intendimento egli mostrò la sua ferma volontà. Sebbene per parte della Spagna fossero fatti i più gravi sforzi in contrario, sebbene lo stesso suo segretario di Stato cardinale Galli movesse obiezioni4 egli il 23 marzo 1580 mandò in Portogallo come legato l’imparziale ed esperto giurista Cardinal Alessandro Riario.5 Al viaggio di questo inviato si opposero durante il cammino tali 1 Vedi Schafer III, 490 ; Piiruppsox, Granvella 98 s,, 100. Sul contegni1 di Gregorio XIII e dei suoi nunzi Aless. Frumenti ed Ant. Sauli cfr. >Iah ri I, 366 s., II, 24 s. Enrico si era opposto energicamente all’invio di Frumenti, il clie dispiacque molto al papa ; tv. gli * Avvisi di Roma del 24 ottobre e li d>' cembre 1578, Uri. p. 366, 429, Biblioteca Vaticana. 2 Vedi Sartori, Autobiografia XII, 366; Phìi.ippson. Granvella 107, 11-120. Cfr. Torse 169 ss., in cui pure più in particolare sul contegno di On'-'1’ rio XIII verso il pretendente al trono Antonio, priore di Crato, che è giudicato « si non très prudente du moins logique et indipendente ». s Vedi Theiner III, 201 s„ 696, 967. 4 Vedi Piulippson, Granvella 165. 5 Vedi Acta consist. Biblioteca Vaticana. Cfr. Bei-trami, Roma 1,1 un concistoro del -9 marzo 1580 il papa aveva comunicato ai cardinali la