444 Gregorio XIII. 1572-1585. Capitolo 9. dicare alla presenza della corte; nel 1576 fu inviato nella Pustertal ]„.r reprimere le tendenze protestanti, poiché egli possiede, così opinava il governo « per simil gente grazia speciale », e anche l’arciduca nel 1585 lo assicurò ch’egli aveva consolidato di nuovo nella fede non pochi che vacillavano ;1 nel 1577 e nel 1578 egli tenne le prediche quaresimali ad Augusta, avanti a 4000-5000 uditori.2 « Come tutti ammettono scrive il nunzio Portia,3 « egli è eloquentissimo nella lingua tedesca mostra molto zelo, lavora incredibilmente molto in continue prediche e come scrittore contro gli eretici... Egli è molto amato dal duca di Ba viera, il quale è malcontento perchè l’arciduca se l’è guadagnato per sè, e anche presso questo è in grande favore... « Egli conduce una vita buona » prosegue di nuovo Portia,4 « ha amore allo studio quantunque manchi di profonda coltura, è eloquente, operoso, amato dai principi e lavora con un profitto non piccolo. E poiché inoltre non mira nè ad onori, nè a ricchezze, ama la solitudine e la ritiratezza, e così è facile a credere che egli si affatichi solo per amore ed onore di Dio ». Non bisogna tacere che Nas possedeva anche in abbondanza i di fetti delle sue qualità. Egli era un carattere molto espressivo, ma anche aspro e caparbio; diritto e aperto, ma pure senza riguardi; tenace e risoluto, ma anche angoloso e protervo nei giudizi una volta formati. ITn naturale volgare e violento,6 lo dice il nunzio Portia, cui era stato dato l’incarico di aggiustare le sue liti con i Gesuiti; poiché con scandalo del popolo Nas li aveva perseguitati in pubblica predica in Innsbruck con accuse, che erano manifestamente ingiuste ed in ogni caso non s’addicevano al pulpito.6 Portia ascrive alla moderatezza dei Gesuiti, se la contesa non prese maggiore ampiezza : 7 però con Nas tutte le osservazioni furono vane, finché il nunzio ima buona volta dichiarò all’arciduca che egli si rivolgerebbe per questo al papa onde si vietasse a lui il predicare. Ma Nas passò nelle sue prediche anche a cose più pericolose: parlò contro coloro i quali davano troppo peso alle buone opere, c sostenne senza limitazioni dichiarative, esser meglio ascoltare la predica che la messa. Molti stimavano che lo si dovesse fare chiamare dai superiori del suo Ordine altrove e che per non urtare il principe che l’amava molto, ciò potesse avvenire sotto qualche scusa.8 Si può ricongiungere 1 Hirn I, 256, 262, n. 4. 2 Ibid. 256 n. 3. iSchöpf 44. 3 II 28 luglio 1573, Nuntiaturberichte III, 47 s. 4 Ibid. 50. « « La natura dell’huomo et rozza et rotta» (a Galli il 28 luglio 1573. -A«11' tiaturberichte III, 47). « Huomo di natura molto rozza et spirito indomito» (a Galli il 24 febbraio 1574, ibid. 358). 6 Cfr. Nas, Rechtfertigungsschreiben an einen Brixener Geistlichen ebior v. Fabri). del 30 gennaio 1573, in Julius Juno, Zur Gesch. der Gegen’i-formation in Tirol, Innsbruck 1874, 11-24. L’originale della lettera presso i Iran cescani ad Hall. Nas al principio del 1574, faceva oggetto di rimprovero •>' Gesuiti persino il loro nome di Società di Gesù: * « Initium et progressi« ( 11> legii Societatis Iesu Oenipontani», p. 11, Archivio del Collegio 1 ' Gesuiti ad Innsbruck. 7 Nuntiaturberiohte III, 47. 8 Nnntiaiurìierichte III, 358.